ESA sottoscrive dei contratti per la costruzione dello Space Rider
Novembre 2019, Siviglia, Spagna, si è appena concluso il Concilio a livello ministeriale Space19+ dell’ESA, che ha decretato il successo del progetto italiano Space Rider. Dieci stati membri dell’ESA hanno deciso di finanziare il progetto superando le aspettative.
Dopo un anno arrivano i primi contratti per lo Space Rider dell’ESA
Poco più di 365 giorni dopo, un importante tassello è stato posizionato sul percorso che porterà lo Space Rider a volare nell’orbita bassa. Lo scorso 9 dicembre sono stati firmati due contratti con importanti aziende spaziali per lo sviluppo del sistema di trasporto automatizzato e riutilizzabile Space Rider. La cerimonia si è tenuta a Palazzo Chigi ed erano presenti esponenti del governo italiano, dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e gli Amministratori delegati delle quattro aziende coinvolte.
Il primo contratto è stato siglato da Thales Alenia Space e Avio SpA e prevede il completamento delle attività del segmento di volo. Il secondo invece è stato sottoscritto da ALTEC e Telespazio per il completamento delle attività del segmento di terra
“Space Rider è un Sistema unico al mondo che espande le capacità e gli impieghi del lanciatore Vega anche nelle attività di missioni orbitali estese nel tempo e nel rientro dallo spazio. Molte altre applicazioni sono possibili a partire da questa piattaforma, quali, ad esempio, le attività di in-orbit servicing. È un futuro affascinante che siamo lieti di percorrere insieme a Thales Alenia e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Agenzia Spaziale Europea”.
Giulio Ranzo, CEO di Avio
Il nuovissimo veicolo riutilizzabile europeo
Space Rider infatti rappresenta un nuovo approccio europeo allo spazio e alla space economy, voluto fortemente da ASI e ESA. Concepito come una piattaforma orbitale a volo libero, può garantire due mesi di permanenza in orbita, prima di rientrare in atmosfera grazie allo scudo termico e poi atterrare con una precisione di 150 metri dall’obiettivo. La sua avionica è progettata per garantire manovre complesse in orbita bassa e la quota operativa è 400km.
Una volta operativo sarà completamente automatizzato e riutilizzabile fino a 6 volte. Con 9,7m di lunghezza e una massa di 2430kg, propellenti compresi, è in grado di ospitare un carico utile di 800kg. La stiva adibita all’alloggiamento del payload ha un volume di 1200 litri, in grado di fornire fino a 600W di energia, garantire controllo termico, gestione dei dati e supporto telemetrico.
Queste caratteristiche lo rendono estremamente versatile, consentendo missioni di vario genere. Come ad esempio ricerche scientifiche in microgravità, ispezione di satelliti, monitoraggio terrestre per rilevare eventi naturali estremi, robotica per l’esplorazione e sperimentazione di tecnologie per diverse applicazioni, commerciali e non. Inoltre costituisce un canale di facile accesso all’ambiente spazio per tutte le aziende non spaziali, ma che vedono in questo campo un’opportunità di sviluppo e crescita.
Il futuro dello Space Rider
La stipula dei contratti permetterà ora alle aziende coinvolte di iniziare a lavorare concretamente sul progetto. Thales Alenia Space sarà alla guida di un consorzio di imprese, università e centri di ricerca europei e sarà responsabile dello sviluppo dei moduli di rientro (RM). AVIO, invece, sarà responsabile dello sviluppo del sistema propulsivo e del modulo di servizio espandibile. ALTEC e Telespazio, come detto, gestiranno il segmento di terra e le successive operazioni di missione. ALTEC si occuperà della gestione degli esperimenti scientifici e tecnologici e della gestione della fase di rientro non distruttivo del veicolo. Telespazio è responsabile delle attività di sviluppo, integrazione e validazione del VCC-OC (Vehicle Control Centre-Operations Control) e dello sviluppo, validazione ed esecuzione delle operazioni di volo.
Le attività quindi procedono con rinnovato slancio, rispettando la tabella di marcia che prevede il primo lancio di Space Rider, tramite razzo vettore Vega C, per il terzo trimestre del 2023 dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana Francese. Inoltre, l’ESA ha già iniziato la condivisione dei dettagli tecnici dell’alloggiamento del payload con potenziali clienti; la selezione del carico dovrebbe già avvenire entro il primo trimestre del 2021.
A cura di Matteo Marinari