Missioni spaziali

Lanciatori Europei Vega-C e Ariane 6: quali saranno i loro futuri sviluppi?

Il 2020, ormai, è caratterizzato unicamente dalla pandemia COVID-19 che si è abbattuta in modo deciso su tutto il globo. L’influenza che questa ha avuto sui mercati è stata rilevante e anche l’economia spaziale non è stata esente dalle conseguenze di questo fenomeno mondiale. In questo contesto, l’agenzia spaziale europea (ESA) ha continuato a lavorare in modo consistente sui suoi progetti e, recentemente, ha rilasciato dichiarazioni per quanto riguarda il proseguo dello sviluppo dei lanciatori che saranno protagonisti delle future missioni spaziali europee: Vega-C e Ariane 6. Daniel Neuenschwander, direttore del trasporto spaziale dell’ESA, afferma:

“Controlliamo attentamente la situazione derivata dall’impatto del COVID-19 e le sfide tecniche che ne conseguono relative allo sviluppo dei nostri attuali progetti. Insieme ai nostri partner commerciali e agli stati associati, lavoriamo insieme verso le nostre priorità che sono rappresentate dai voli inaugurali di Vega-C e Ariane 6”.

Nonostante l’impatto negativo del Covid-19, l’ESA ha annunciato ugualmente significativi progressi che hanno introdotto e qualificato nuove tecnologie. Lo sviluppo dei due lanciatori prosegue positivamente e punta a poter realizzare il volo inaugurale di Vega-C nel giugno 2021 e di Ariane 6 nella prima metà del 2022.

Lo sviluppo di questi due lanciatori, derivati dai predecessori Vega e Ariane 5, risulta di fondamentale importanza per la strategia intrapresa dall’Unione Europea relativa all’esplorazione spaziale; questi due nuovi progetti, non solo continueranno a rendere lo spazio accessibile per la comunità europea, ma lo faranno migliorando sensibilmente le prestazioni dei precedenti lanciatori e manifestando un effettivo progresso tecnologico e ingegneristico.

VEGA-C

Vega-C rappresenta una versione più potente e versatile dell’attuale lanciatore Vega che opera partendo dalla base in Guiana Francese. Per effettuare un paragone prestazionale, Vega-C può portare 2200 kg di payload in un’orbita polare (inclinazione di 90 gradi) a 700 km di altezza dal suolo terrestre mentre Vega ha una capienza di 1500 kg di payload  in riferimento alla medesima orbita.

Per quanto riguarda Vega, l’annata non è stata delle migliori dal momento che la missione VV16 sarebbe dovuta partire a marzo 2020 e avrebbe dovuto essere la missione del riscatto dopo il fallimento di VV15 nel luglio 2019. Tuttavia, per via della pandemia, le strutture sono dovute rimanere chiuse per ragioni di sicurezza. Riprogrammata a maggio, non è stato possibile effettuare il lancio per via di condizioni atmosferiche sfavorevoli durante le finestre programmate. La missione è partita con successo il 2 settembre portando nello spazio 53 satelliti.

Lo sviluppo di Vega-C, invece, prosegue nonostante lo stop dei lavori tra Febbraio e settembre dovuto alla presenza dei motori P80 destinati alla missione VV16 nella struttura VEGA Mobile Gantry. I nuovi motori solidi di Vega-C hanno completato tutti i test di qualifica. Il test del propulsore solido P120C per il primo stadio sviluppato da Avio è stato portato a termine con successo il 7 ottobre. Per quanto riguarda il motore Zefiro-40, per il secondo stadio, ha avuto la sua rivalsa nel 2019. Il propulsore per il terzo stadio, Zefiro-9, è invece ereditato dall’attuale configurazione di Vega.

Arrivati a questo punto il programma dell’ESA prevede due lanci da effettuare con l’attuale Vega, ovvero le missioni VV17 e VV18; dopodiché, si effettueranno delle modifiche alla struttura VEGA Mobile Gantry per renderla disponibile alle esigenze di Vega-C. Il volo inaugurale per questo nuovo lanciatore è infine programmato per giugno 2021.

ARIANE 6

Il progetto nasce da una collaborazione tra ESA, CNES (agenzia spaziale francese) e ArianeGroup, che rappresenta il principale partner industriale. Le tre parti, in vista della pandemia mondiale, hanno rivisto e aggiornato il piano di sviluppo del lanciatore per fissare il lancio inaugurale nella parte iniziale del 2022 e continuano a lavorare in modo integrato per raggiungere questo obiettivo. Questo lanciatore ha due possibili configurazioni. La prima, definita A62, prevede l’utilizzo di due booster e può portare tra 4000 e 7000 kg di payload in una determinata orbita; l’altra, identificata con A64, con l’aiuto di quattro booster ha una capacità tra 11000 e 16000 kg di payload dipendente dall’orbita di destinazione.

Il test positivo del motore P120C rappresenta un passo in avanti anche per Ariane 6, essendo proprio questo il propulsore che potenzierà i booster; inoltre, allo spazioporto europeo si lavora per concludere la base di lancio dedicata. Il primo stadio superiore è stato assemblato con successo in Germania ed è attualmente protagonista di alcuni test meccanici.

Una volta completati questi test, a fine 2020 lo stadio sarà inviato a Lampoldshausen (Germania) nelle strutture della DLR (agenzia spaziale tedesca) dove sarà soggetto ad un’accensione completa grazie alle tecnologie per i test sviluppate appositamente per Ariane 6. Questi test di accensione sono programmati per la seconda metà del 2021. In parallelo, anche lo stadio principale e il secondo stadio superiore sono in preparazione sempre in Germania e in Francia. I pezzi saranno poi inviati verso Kourou in Guiana Francese per ulteriori test con altri sistemi.

Quando la base di lancio sarà pronta verso la fine 2021, si potranno iniziare i test combinati. Questi saranno fondamentali per verificare la corretta integrazione del lanciatore e della base con tutti i sottosistemi e rappresenteranno un punto cruciale per il successo. In questa fase il team dell’ESA sarà davanti ad un bivio: se i test daranno esiti positivi, la strada per il primo lancio sarà spianata; se, invece, anche solo un test risulterà fallimentare, gli ingegneri dovranno tornare sui propri passi per correggere eventuali problemi. In conclusione, a fine 2021, ci sarà per la prima volta un test di accensione statico di Ariane 6 sulla piattaforma di lancio.

Solo dopo aver concluso con esito positivo questi test e aver completato la Ground Qualification Review (qualifica necessaria per gli impianti relativi al lanciatore) del sistema di lancio, Ariane 6 sarà pronto per iniziare il suo percorso verso il primo lancio.

A cura di Paolo Mori.