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ROXY: il sistema per produrre ossigeno utile alla colonizzazione lunare

Nei giorni scorsi la NASA ha annunciato una scoperta straordinaria: la presenza di una considerevole quantità di acqua sul lato visibile della Luna. Questa notizia importantissima ha contribuito ad alimentare l’entusiasmo di agenzie e industrie spaziali, che da tempo guardano alla colonizzazione della Luna. A ciò si aggiunge la proposta di produrre ossigeno sfruttando la regolite, un materiale presente in abbondanza sulla superficie del nostro satellite. Infatti, grazie a un sistema chiamato ROXY, inventato da un team internazionale guidato da Airbus, sarà possibile trasformare la polvere lunare in ossigeno e metalli.

La colonizzazione lunare

Grazie alla sua vicinanza con la Terra e alla sua nota geografia, la Luna si presenta come il corpo celeste perfetta per la colonizzazione. Se un tempo tutto ciò sembrava possibile solo a livello fantascientifico, i progressi tecnologici e spaziali fatti nel corso degli anni ci permettono di vedere la colonizzazione lunare come un obiettivo fattibile. L’uomo mise per la prima volta piede sulla Luna nel 1969, con la Missione Apollo 11. Ora, attraverso il programma Artemis, la NASA prevede un ritorno sul nostro satellite entro il 2024. L’idea di una base sul suolo lunare nasce dall’esigenza di avere un punto d’appoggio per le future missioni spaziali e la Luna è particolarmente adatta a questo scopo, dal momento che si trova vicino alla Terra.

ROXY ossigeno colonizzazione lunare

Nonostante ciò, bisogna tenere in considerazione le numerose difficoltà legate alla colonizzazione di un corpo celeste diverso dal nostro Pianeta. Tra queste, la necessità di reperire materiali adatti alla costruzione delle basi lunari: la maggior parte arriverà dalla Terra e dovranno quindi essere pochi e leggeri per evitare un costo eccessivo. Inoltre, per la vita umana, è importantissima anche la presenza di elementi come l’acqua e l’ossigeno. Per quanto riguarda la prima, le difficoltà non sembrano insormontabili. La NASA, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato di aver scoperto la presenza di acqua, non solo ai poli, ma anche sul lato visibile della Luna. Per risolvere il problema della necessità dell’ossigeno, invece, un team internazionale guidato da Airbus ha messo a punto un sistema, chiamato ROXY, che permetterebbe di ottenerlo a partire dalla polvere lunare.

Il sistema ROXY per la colonizzazione lunare

Il team che ha lavorato all’invenzione del nuovo sistema ROXY (Regolith to OXYgen and Metals Conversion) è composto da scienziati del Fraunhofer Institute for Manufacturing Technologies and Advanced Materials, della Boston University e della Abengoa Innovacion. Alla guida, gli ingegneri di Airbus Defence and Space. Lo sviluppo del progetto è durato due anni e, ora, i test effettuati nel laboratorio del Fraunhofer ne hanno dimostrato le enormi potenzialità. ROXY è un macchinario compatto, di piccole dimensioni, adatto ad essere facilmente trasportato e non eccessivamente costoso. È composto da un braccio robotico, il cui compito è quello di raccogliere la regolite dal suolo lunare, lavorata in seguito da un sistema apposito. L’ossigeno prodotto viene infine conservato in un serbatoio fino al momento di utilizzo.

Vantaggi del sistema ROXY

Poiché questo macchinario non richiede l’impiego di materiali aggiuntivi provenienti dalla Terra, la sua utilità potrebbe essere fondamentale non solo per la colonizzazione lunare. La capacità di trasformare la regolite in ossigeno o metalli permette, infatti, di supportare molte altre missioni spaziali. Inoltre, le capacità di ROXY di produrre metalli a partire dalla regolite possono essere sfruttate anche sulla Terra. L’industria siderurgica ha un impatto molto forte sull’ambiente, al contrario di questo sistema che è essenzialmente privo di emissioni e potrebbe contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2.