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NASA Osiris-Rex: è il giorno del Touch-And-Go sull’asteroide Bennu

20 Ottobre, ore 19.50 italiane comincerà la prima manovra orbitale che porterà la sonda della NASA Osiris-Rex al Touch-and-Go dell’asteroide Bennu ad oltre 300 milioni di km dalla terra.

Partita il 9 Settembre 2016, la sonda Osiris-rex è a metà della sua missione di recupero di materiale dall’asteroide Bennu che si concluderà col rientro a terra previsto nel 2023. Quella di stasera sarà dunque uno dei passaggi più delicati dell’intera missione.

Come funzionerà il Touch-and-Go di Osiris-Rex?

L’operazione sarà divisa in tre manovre distinte per un totale di circa 4h e 30 di operazioni. Il primo passaggio, sarà la manovra orbitale che permetterà a Osiris di uscire dall’orbita che occupa attualmente intorno all’asteroide (a circa 770 m da Bennu) e cominciare l’avvicinamento. Questa manovra sarà la più lunga e durerà circa 4h. Una volta avvicinatasi, a circa 125 metri dalla superficie dell’asteroide comincerà la manovra di “Checkpoint”. Durante questa manovra, il computer di bordo controllerà la posizione relativa di Bennu ed Osiris confrontando i dati radar con le immagini raccolte in questi mesi in orbita, in modo da poter accendere i motori e correggere la posizione prima di iniziare la manovra di discesa. Quest’ultima manovra, detta di “Matchpoint” comincerà a 54 m dalla superficie. Qui i motori cominceranno a rallentare la discesa della sonda in modo tale che Osiris, tenuto conto della rotazione dell’asteroide, riesca a toccarne la superficie nel punto indicato.

Come avverrà la raccolta dei campioni da Bennu?

Il contatto tra la sonda e l’asteroide avverrà nel cosiddetto cratere Nightingale, un sito di atterraggio particolarmente ristretto (la NASA l’ha paragonato allo spazio di 5 auto parcheggiate). Il contatto tra Osiris e Bennu durerà solo 16 secondi e in questo breve lasso di tempo avverrrà l’operazione di recupero del materiale dell’asteroide. Il principio di funzionamento di questa operazione è molto semplice, ma viene reso estremamente complicato nella pratica a causa della bassissima gravità presente sull’asteroide.

Osiris poggerà su Bennu il suo braccio robotico, chiamato TAGSAM (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism) e progettato da Lockheed Martin. La parte terminale del braccio (quella poggiata alla superficie) è fornita di alcuni serbatoi di azoto e di ugelli in grado di liberare dei getti di questo gas. L’azoto farà sollevare la regolite (frammenti di roccia friabile che ricoprono la superficie dell’asteroide). Questo materiale finirà in un serbatoio all’interno della parte terminale del braccio, mettendo fine all’operazione. A questo punto la sonda si staccherà da Bennu, ma prima di allontanarsi definitivamente, attraverso una manovra di rotazione, calcolerà quanto materiale sia stato raccolto.

Se la quantità di regolite sarà nel range di funzionamento di Osiris-Rex, verrà incanalato all’interno della capsula di rientro che dopo un viaggio di quasi 3 anni potrà essere aperta dagli scienziati per le analisi del caso.

Principio di funzionamento del braccio robotico TAGSAM

Perchè Osiris-rex è così importante?

Quella di Osiris-rex è la missione di recupero materiale più ambiziosa dai tempi delle missioni Apollo. Rispetto al recupero di campioni lunari, però, questa missione ha delle ulteriori complicazioni. Le piccole dimensioni dell’asteroide, riducono sensibilmente le probabilità di determinare un luogo sicuro per l’atterraggio. In più, Bennu è distante dalla Terra circa 334 milioni di km: una simile distanza comporta che è impossibile controllare da remoto la sonda che pertanto dovrà svolgere tutte le operazioni in completa autonomia sfruttando l’intelligenza artificiale a bordo.

Appuntamento dunque alle 23 sui canali social della NASA per la diretta delle operazioni salienti del Touch-and-Go di Osiris-Rex su Bennu.