Più rapida di un treno alta velocità Milano-Roma, la capsula russa Soyuz MS-17 ha raggiunto in tempo record la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In sole tre ore e tre minuti i cosmonauti russi, Sergej Ryzikov e Sergej Kud-Sverckov, insieme all’astronauta statunitense Kathleen Rubins sono arrivati a destinazione. Il trio farà parte dell’equipaggio della Expedition 63, il quale resterà nello spazio per 177 giorni, fino al 9 aprile 2021.
Il programma Soyuz è nato nell’ambito del programma spaziale sovietico; attualmente, è gestito dall’Agenzia Spaziale Russa e consiste in una serie di missioni spaziali con equipaggio umano. I lanciatori utilizzati sono stati sviluppati da Sergej Pavlovic Korolev, conosciuto come il Capo progettista. Un veicolo spaziale Soyuz è formato da tre parti principali: un modulo orbitale, una capsula di rientro e un modulo di servizio.
Il modulo orbitale ha forma sferica e si trova in posizione anteriore. Contiene il portellone di aggancio orbitale e le apparecchiature per gli esperimenti. La presenza di un modulo orbitale, per il quale non è previsto il rientro nell’atmosfera, permette di avere a disposizione più spazio. Infatti non è necessario uno scudo termico o altre attrezzature che ne rallentino la discesa in atmosfera.
Il modulo di discesa viene invece utilizzato per il rientro nell’atmosfera terrestre e presenta una copertura termo-resistente per proteggerlo. Il modulo di servizio, infine, è posizionato nella parte posteriore. Si tratta di un modulo pressurizzato al cui interno è contenuto il pannello di gestione della corrente, la radio a lunga distanza, il sistema di propulsione e gli strumenti di controllo per il veicolo. All’esterno della navicella sono presenti dei sensori che rilevano la posizione del Sole e i pannelli solari. La Soyuz MS è la versione più aggiornata della capsula e presenta pannelli solari più efficienti, un nuovo sistema Kurs NA per l’avvicinamento e l’attracco alla Stazione Spaziale e un sistema di localizzazione più preciso e accurato.
Le partenze per i lanciatori Soyuz solitamente avvengono dal cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan. Anche il lancio del 14 ottobre 2020 è avvenuto da questo cosmodromo: alle 7.45 italiane, la Russian Federal Space Agency (Roskosmos) ha lanciato la missione Sojuz MS-17, portando nello spazio i cosmonauti russi, Sergej Ryzikov e Sergej Kud-Sverckov, e l’astronauta statunitense Kathleen Rubins.
La Soyuz MS-17, raggiungendo la Stazione Spaziale Internazionale in sole tre ore e tre minuti, batte il record raggiunto precedentemente dalla Progress MS-12, di tre ore e diciotto minuti. Questo attracco avvenuto in tempo record ha permesso agli astronauti di non passare due giorni interi all’interno del veicolo spaziale, cosa che succedeva agli equipaggi precedenti. Nei mesi scorsi, grazie ai lanci delle capsule cargo Progress, si è arrivati a definire una traiettoria super rapida che ha permesso alla Soyuz di raggiungere lo spazio in tempo record.
Probabilmente questo sarà l’ultimo volo della capsula russa ad ospitare un astronauta della NASA. Infatti l’entrata in servizio della Crew Dragon ha permesso agli Stati Uniti di riconquistare la capacità di lanciare autonomamente i propri astronauti nello spazio. Oltre ad aver stabilito un nuovo record, l’arrivo della Soyuz MS-17 sulla Stazione Spaziale Internazionale segna il passaggio tra Expedition 63 e 64, previsto ufficialmente per il 22 ottobre.