Il test statico avvenuto presso la base di lancio europea, situata nella Guyana francese conferma l’idoneità del motore P120C per il lanciatore Ariane 6. Inoltre, questo enorme motore, in grado di contenere circa 142 tonnellate di propellente solido, servirà come primo stadio del lanciatore più piccolo, Vega C. Grazie alle sue caratteristiche avanzate, possiamo considerare il motore P120C un importante traguardo dell’industria europea. Infatti, utilizzando lo stesso motore a propellente solido, l’Europa è in grado di equipaggiare due veicoli di lancio molto diversi tra loro.
Il motore a razzo a propellente solido, chiamato P120C, è stato progettato e costruito dall’azienda aerospaziale italiana Avio. La struttura esterna è costituita da un unico pezzo, composto da fibre di carbonio impregnate precedentemente in resina epossidica. Per ottenere un involucro leggero e al tempo stesso sufficientemente robusto, è stato necessario impiegare 5000 km di fibre di carbonio, avvolgendole su se stesse. Questo involucro, ricoperto internamente da uno strato isolante che funge da protezione termica, ha raggiunto i 13,5 metri di lunghezza e i 3,4 metri di diametro. Grazie a questo, è considerato il più grande al mondo costituito da un solo pezzo.
La struttura, oltre ad avere lo scopo di contenere il propellente, che può raggiungere le 142 tonnellate, ha anche la funzione di camera di combustione. Alla costruzione del motore P120C hanno partecipato anche altre aziende aerospaziali europee: la francese ArianeGroup ha sviluppato l’ugello di scarico e Nammo, in Norvegia, ha fornito l’accenditore. Inoltre, grazie alla collaborazione di Europropulsion e al suo contributo nell’integrazione robotizzata dell’ugello, è stato possibile ridurre i tempi e i costi di produzione.
Europropulsion ha costruito tre modelli del motore P120C per effettuare i test. Il modello di sviluppo, DM, configurato per Vega C è stato testato nel luglio 2018 e il primo modello di qualifica, QM1, sempre per Vega C, nel gennaio 2019. L’ultimo test è avvenuto sul secondo modello di qualifica, QM2, configurato per Ariane 6. Lo scopo è stato quello di osservare le nuove prestazioni, caratterizzate dal fatto che la combustione avviene ad una velocità più alta e in un tempo più breve rispetto ai modelli precedenti. Una volta acceso, il motore è rimasto in moto per 130 secondi, durante i quali ha fornito una spinta massima di 4500 kN. I dati registrati sono stati soddisfacenti, non sono state rilevate anomalie e il motore può considerarsi idoneo per il lancio su Ariane 6.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, la qualità dell’aria e dell’acqua sono controllate in tempo reale e le misurazioni vengono poi inviate all’Istituto Pasteur. Il risultato di queste misurazioni mostra un impatto sull’ecosistema estremamente basso, grazie anche ai limiti meteorologici, come la richiesta di assenza di pioggia. Il completamento di questo test rappresenta un traguardo importante perché conferma il programma di sviluppo per Ariane 6 e Vega C. Stefano Bianchi, capo dello Sviluppo del Trasporto Spaziale dell’ESA, ha commentato:
“Questa accensione del motore P120C apre la strada per il suo utilizzo su Ariane 6. Ciò è la prova dell’arduo lavoro e della dedizione di tutte le squadre coinvolte che hanno reso questo test possibile nonostante la crisi dovuta all’emergenza sanitaria COVID-19. Ciò rappresenta un traguardo importante verso il volo”