Laghi salati sotto la superficie di Marte: nuova scoperta italiana
Attraverso un articolo sulla rivista scientifica internazionale Nature Astronomy, è stata annunciata la scoperta dell’esistenza di laghi salati allo stato liquido sotto la superficie del Polo Sud di Marte. La ricerca è stata svolta da un gruppo internazionale dalla nutrita rappresentanza italiana e fa seguito alla scoperta di un primo lago sotterraneo, annunciata su Science nel 2018, che il team guidato dallo scienziato dell INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) Roberto Orosei.
Ambedue gli studi sono stati condotti grazie al radar sottosuperficiale MARSIS montato a bordo di ESA Mars Express, il satellite europeo lanciato oramai 17 anni fa dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
I dati e gli studi effettuati per la ricerca del 2018 avevano rilevato le evidenze della presenza di un’area ad alta riflettività sotto i ghiacciai stratificati del Polo Sud del Pianeta Rosso. Già all’epoca si ipotizzò una forte salinità dell’acqua per giustificare il fatto che dell’acqua conservata a quella profondità sotto una calotta ghiacciata potesse conservarsi allo stato liquido.
Ci sono voluti ulteriori 2 anni e gli sforzi combinati di fisici, geologi e ingegneri per confermare quanto era stato ipotizzato. Attraverso specifici esperimenti di laboratorio, è stato appurato che condizione necessaria affinchè una soluzione acquosa mantenga lo stato liquido in un ambiente freddo come la calotta polare marziana, è che tale soluzione sia ipersalina.
Laghi salati: prova di antiche forme di vita su Marte?
Lo studio, però, non si limita a confermare la natura del bacino scoperto nel 2018. È stata infatti evidenziata la presenza di 3 altri laghetti nella zona di quello scoperto due anni fa. Se possibile, questa scoperta è ancora più strabiliante. La presenza in un’area così ristretta di ben 4 bacini acquosi, testimonia quanto questo tipo di formazioni non siano per nulla sporadiche o occasionali ma dipendano da processi che nel sottosuolo marziano sono estremamente diffusi.
Questo potrebbe evidenziare quanto tutta la storia geologica del Pianeta Rosso sia stata caratterizzata dalla presenza di queste formazioni che addirittura potrebbero tutt’ora conservare le tracce di un’antica presenza di forme di vita su Marte; infatti, ci sono studi che confermano che soluzioni saline come quella di questi laghi, è in grado di ospitare vita microbica e potrebbe dunque averlo fatto in passato.
Al momento, a causa dei limiti tecnici del radar MARSIS non è stato ancora possibile appurare se i laghi siano tra loro collegati, ma future missioni potrebbero eliminare anche questi dubbi, facendo ulteriore luce sulla geologia e l’idrologia del Pianeta Rosso.
La scoperta di laghi salati sotto la superficie di Marte, conferma l’estrema validità degli strumenti della sonda Mars Express e la grande bontà del lavoro dell’ESA. Nonostante la falsa partenza della missione, con la perdita del lander Beagle 2, i risultati scientifici di Mars Express sono notevoli. Tra gli altri, la scoperta di crateri da impatto presenti sotto alcune colate laviche nell’emisfero Nord del pianeta, che hanno confermato come questo si sia formato negli stessi tempi di quello meridionale.
Questa ulteriore scoperta fatta su Marte rappresenta il passo ulteriore per la continua ricerca di vita, passata o presente, negli angoli della nostra galassia; come ben ricordiamo, non è solo Marte a provocare continuo stupore: non molti giorni fa, una scoperta altrettanto importante è stata fatta sul pianeta Venere. Se ve la siete persa, recuperatela nel nostro articolo: “Trovata fosfina su Venere: potrebbe indicare la presenza di microorganismi“.