SR71 l’aereo con guida stellare e velocità spaziale
Nel contesto della guerra fredda le informazioni tattiche valevano più di una bomba atomica.
In un era in cui ancora le informazioni non arrivavano da satelliti o internet, gli U.S.A. avevano necessità di un mezzo che potesse “spiare” l’USSR.
Da questa necessità nacque la linea di aerei spia che hanno conquistato l’immaginario collettivo.
In particolare l’SR71, che in 20 anni di operazioni, non è mai stato abbattuto.
L’SR71 e la sua storia
L’SR71 nasce da necessità strategiche, ma in parte già soddisfatte dal Lockheed U2.
Con l’abbattimento di un U2 sull’USSR nel 1960, nasce la necessità di rinnovare il velivolo spia, già in attività dal 1955. Così iniziò lo sviluppo di un aereo “intoccabile”.
La strada era chiara, volare più in alto e più velocemente. Così negli anni ‘60 la CIA commissionò alla Lockheed di costruire un aereo supersonico con bassa traccia radar. Nacque così l’A12 e il YF12A, la versione sperimentale e quella utilizzata dalla CIA. Da queste versioni nacque poi l’SR71 ovvero la piattaforma utilizzata dall’Air Force.
Entrato in servizio nel 1964 è rimasto in servizio per oltre 20 anni, fino all’ultimo volo nel 1989 sotto l’air force, e nel 1999 sotto la NASA.
Nella sua storia ha stabilito numerosi record, in particolare la velocità media più alta segnata a 3608 km/h o Mach 3.4.
La sua tecnica
Complice la scelta di ricercare velocità mai viste prima e altre necessità progettuali, l’SR71 non è mai stato armato. Ma portava sensori e telecamere per la raccolta di informazioni.
Poiché a velocità così alte la resistenza dell’aria causa un surriscaldamento della fusoliera, fino a 300*C, l’intero aeromobile è stato rivestito con componenti ceramiche su base in titanio. I stessi motori, i Pratt & Whitney J58, hanno struttura turbojet con post-bruciatore e coni anteriori a geometria variabile. I coni a geometria variabile hanno la funzione di dirigere le onde d’urto supersoniche in ingresso nel motore per rallentare la velocità del flusso, mantenendo una spinta costante anche ad alte velocità.
Nonostante l’aeromobile voli ad un altitudine di 24’000 metri, la resistenza dell’aria genera sufficiente calore da aver reso necessario l’utilizzo dello stesso carburante come liquido di raffreddamento. Per accomodare l’espansione del telaio dell’aeromobile, che da crociera a terra può variare di 15cm in estensione, tutto il telaio era stato costruito con tolleranze particolari. Gli stessi serbatoi dovendo espandersi, a terra o a basse temperature non erano sigillati. Tra le varie procedure di manutenzione c’è la quantificazione delle perdite, per cui si controllava che il carburante perso in un ora fosse nei limiti previsti, difatti garantendo la corretta spaziatura.
L’SR71 e le stelle
Essendo stato creato nell’epoca dell’analogico, la navigazione non poteva essere affidata ai satelliti artificiali, difatti inesistenti. Per ovviare a ciò, la soluzione è in realtà molto simile al gps. Anziché considerare la posizione dei satelliti artificiali, l’SR71 riconosceva il cielo stellare. Conoscendo data e ora, si può calcolare la posizione in cielo di satelliti naturali e stelle. Così facendo è possibile risalire alla propria posizione sulla Terra. Il sistema era talmente efficace da funzionare già dal suolo e garantendo una precisione di rotta di 100km a Mach 3,4. Altrettanto impressionante è il computer e la lente stabilizzata che costituivano il sistema di posizionamento stellare. Infatti era un un’unità delle dimensioni di un frigorifero, installato subito dietro la cabina. Che guardava attraverso un pezzo di vetro al quarzo, sufficientemente spesso da resistere a pressione e calore, ma abbastanza trasparente.
Video
Vi lascio con un video del maestoso aereo che dalla realtà è poi divenuto oggetto di fantasia. Solo a pochi veramente speciali oggetti è concesso tale onore.