SpaceMix

Pericolo space junk: la ISS costretta a manovra di emergenza

Nella serata Italiana di ieri 22 Settembre, la Stazione Spaziale Internazionale è stata costretta a svolgere una manovra correttiva. La ISS è stata infatti “lambita” da della Space Junk (i temutissimi detriti spaziali) che ha violato il suo spazio di sicurezza, rendendo necessarie delle misure di emergenza.

La NASA ha precisato che la manovra è stata svolta per un “eccesso di precauzione” e che i tre astronauti Chris Cassidy, Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner non sono mai stati in reale pericolo.

Quello dei detriti spaziali è un problema che da anni le maggiori agenzie spaziali pubbliche e private stanno cercando di risolvere e anche la ISS ha stabilito i propri protocolli, come quello applicato ieri.

In particolare, quando il detrito è entrato nell‘ampissimo volume di sicurezza della ISS (un parallelepipedo di 50x50x2 km), l’equipaggio è stato trasferito nel cosiddetto safe haven, la zona di sicurezza nei pressi della Soyuz, nella zona Russa della Stazione.

Segmento Russo della ISS
Fonte:wikipedia

A questo punto sono cominciate le manovre correttive da parte del centro di controllo a terra. Attivando i motori del cargo russo Progress MS-14 per 150 secondi è stato possibile modificare la traiettoria abbastanza da “cacciare” il detrito dal volume di sicurezza.

In totale le operazioni sono durate solo 6 minuti, al termine dei quali l’equipaggio ha potuto lasciare la zona sicura.

Secondo alcune ricostruzioni l’oggetto “evitato” potrebbe essere un frammento del satellite Giapponese H2-A, lanciato nel 2018.

Il problema della Space Junk si rivela ancora una volta un problema attualissimo mettendo in stato di emergenza la ISS, il nostro primo avamposto nello spazio. Attualmente si stimano 129 milioni di detriti, la maggior parte dei quali molto piccoli e difficilmente controllabili. Alla quota alla quale viaggia la ISS (400km), gli oggetti viaggiano a circa 28000 km/h e anche oggetti minuscoli rischiano di diventare un grosso problema.

Published by
Gianluca Pellecchia