Aviazione

Normative aerospaziali: prospettiva di un lavoratore della Leonardo

L’ambito delle normative è in assoluto uno dei campi più trascurati di ingegneria aerospaziale, soprattutto da un punto di vista accademico. Uno dei nostri lettori più assidui ha voluto condividere con noi il punto di vista di un lavoratore all’interno dell’ufficio Airworthiness (l’ufficio che dirige e controlla che tutti i requisiti delle normative siano soddisfatti) di una delle più grande aziende aeronautiche italiane: Leonardo S.p.A. Leggiamo insieme cosa ha da raccontarci.

Prima di tutto, penso che tutti sappiamo a cosa serve una normativa, in ambito aeronautico, ambientale o altro; tuttavia, un aspetto che spesso rimane nascosto dagli obiettivi primari delle normative, come garantire la sicurezza e gli standard aeronautici, è quello che io chiamo beneficio economico. Per poter consentire e agevolare la distribuzione di un prodotto, soprattutto prodotti legati alla difesa o soccorso, serve uniformità.

Avendo stabilito norme specifiche è molto più facile vendere in tutto il mondo. L’aeronautica in italia dovrebbe aderire alle norme stabilite da EASA, l’organo principale dell’UE che si occupa della sicurezza aerea civile, le cui attività prevedono: monitoraggio, certificazione di prodotto, investigazioni e standardizzazione. Quello che si certifica in Leonardo, quindi, si avvantaggia di tutti gli accordi bilaterali con altri paesi che riconoscono lo stato di autorità di EASA.

So cosa state pensando: “Tutto questo giro sembra lungo solo per poter vendere un prodotto senza complicazioni“; ebbene, anche nel passato, per ogni singola vendita di un elicottero o aereo, si dovevano stabilire numerose specifiche di progetto, requisiti tecnici e dettagli per consentire all’aeromobile di essere usato nei paesi diversi: tutto ciò, ovviamente, complica ulteriormente il processo, rendendo il sistema presente più efficiente di quello passato. 

L’importanza delle normative è fondamentale nelle attività dell’azienda; qualsiasi ingegnere aerospaziale che vuole lavorare nel dipartimento di strutture, per esempio, non può evitare l’incontro con i requisiti tecnici stabiliti da EASA. 

Le normative per la “nascita” di un elicottero

Se seguiamo la nascita di un nuovo modello di elicottero all’interno di Leonardo possiamo capire meglio come i requisiti giocano all’interno dell’azienda. La prima cosa che i progettisti devono stabilire è la classe di elicottero; per i diversi tipi, i requisiti tecnici cambiano: la maggior parte dei modelli Leonardo stanno sotto la classificazione di Large Rotorcraft, come il modello AW101 mostrato nella foto. 

Pinnacle landing AW101 Merlin Mk3A in Norvegia. Source: www.lloydh.co.uk

Per tutti le macchine che sono Large Rotorcraft, la parte della normativa che devono seguire è nominata CS-29 (Certification Specifications – 29). I diversi CS sono tutti consultabili attraverso questo link del sito EASA: https://www.easa.europa.eu/document-library/certification-specifications.

Successivamente gli ingegneri devono assicurare che i requisiti del progetto, stabiliti soprattutto del mercato, rispettano i requisiti EASA. Per demistificare un po’ i requisiti, le macro aree principali coprono caratteristiche di volo, costruzione, motori, equipaggiamenti e limitazioni; ogni macro area contiene, a sua volta, requisiti più dettagliati che un ingegnere progettista deve assolutamente rispettare. Di solito sono i Capi Progetto (CP) che seguono tutte le specifiche per la loro area e siccome lavorano spesso con essi non devono consultare la normativa tutte le volte. 

Un errore in questo ambito può sempre costare vite umane, motivo per cui ci sono diversi livelli di controllo messi appositamente per garantire tutti gli standard stabiliti; il processo non è semplice quindi ci sono diversi “attori” sia nell’azienda che nell’ EASA.

Come abbiamo già specificato, i progettisti e i CP mettono in pratica le norme. Successivamente l’ufficio Airworthiness si occupa della preparazione di documenti certificativi, gestione del programma certificativo e comunicazione con EASA; dall’altra parte, esiste anche un ruolo con funzione indipendente cui deve approvare tutti i documenti certificativi: queste persone sono nominate CVE (Compliance Verification Engineer) e di solito sono molto competenti nella loro materia con anni e anni di esperienza. I CVE hanno il potere di fermare tutto il progetto se non sono d’accordo con esiti sperimentali, informazioni insufficienti o altri ragioni tecniche; EASA deve essere d’accordo con la nomina di queste persone perché alla fine guarda la loro firma finale nei documenti.

Tutto il procedimento illustrato, alcune volte, risulta comunque non sufficiente, in quanto per alcuni modelli è richiesta la presenza di specialisti EASA; l’iter, inoltre, non solo vale per gli elicotteri ma per tutti i tipi di velivoli: non è un caso che il trasporto aereo sia tra i più sicuri al mondo. 

Se l’articolo vi è piaciuto, vi suggeriamo anche un articolo che racconta l’esperienza ESA Academy di uno dei nostri autori: https://aerospacecue.it/diario-avventura-esa/11904/.

A cura di Stef Kostov

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