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I super-computer NASA al lavoro contro il Coronavirus

Dopo che gli Stati Uniti sono diventati il terzo paese al mondo per numero di casi, la Casa Bianca annuncia la nascita di una task force di aziende pubbliche e private per l’utilizzo dei più potenti super-computer, tra cui quelli della NASA, per lotta contro il Coronavirus.

NASA e altri entri: una task force di super-computer contro il Coronavirus

Il consorzio, che fa capo al Dipartimento dell’Energia, comprende i maggiori colossi tecnologici: IBM, Microsoft, Amazon, Google e l’azienda di computer Hewlett Packard Enterprise. Vi fanno parte inoltre università come il MIT (Massachusetts Institute of Technology) e agenzie federali come il National Science Foundation e la NASA. Questa task force mette a disposizione i più potenti super-computer attualmente in funzione. L’enorme potenza di calcolo complessiva si unisce quindi alla lotta globale contro il COVID-19.

L’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha annunciato l’ingresso in campo dei super-computer della NASA nella lotta contro il Coronavirus da Twitter.

I sistemi di calcolo della NASA saranno dedicati alla sperimentazione di diversi modelli molecolari per lo studio del virus e compiere passi importanti verso la vittoria contro la pandemia. La ricerca verso trattamenti e vaccini richiede infatti il trattamento di un’enorme mole di dati.

Il nome del Consorzio è “Covid-19 High Performance Computing Consortium” e comprende in totale 16 super-computer e oltre 50 esperti.
Uno dei primi risultati dagli Stati Uniti era stato raggiunto con il Summit, computer IBM situato presso il Oak Ridge National Laboratory di Nashville.
La potenza di calcolo di Summit è tale da processare circa 200 milioni di miliardi di calcoli al secondo (con 200 petaflop di picco). La macchina aveva individuato, tra 8000 campioni, i 77 composti con probabilità maggiore di attaccarsi alla proteina “Spike”, inibendo la capacità del virus di agganciarsi alle cellule umane.

Super-computer Summit di IBM
Credits: Wikipedia

Anche l’Italia è scesa in campo tecnologicamente, mettendo a disposizione Cineca, il super-computer del consorzio inter-universitario con sede a Bologna. Con esso sono al lavoro esperti delle maggiori università e politecnici italiani, dell’istituto Spallanzani di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.