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La tecnica di atterrare in presenza di forti turbolenze

Atterrare in presenza di forti turbolenze, o in generale forti venti trasversali, richiede un addestramento lungo e specifico per i piloti che, in fin dei conti, reputano questa la parte più divertente del volo.
Agli occhi dei passeggeri, invece, la fase finale dell’atterraggio potrebbe sembrare un vero e proprio incubo poiché l’aereo appare totalmente non allineato alla pista.

Come atterrare in forti turbolenze?

La tecnica utilizzata dai piloti per atterrare in sicurezza in presenza di turbolenze si divide in due distinte fasi.
La prima, definita Crabbing, prende spunto dalla caratteristica dei granchi di muoversi lateralmente rispetto alla pista. Infatti è necessario che la prua dell’areo sia allineata il più possibile alla direzione del vento (la cui angolazione è variabile tra 0° e 90°).

Atterrare in presenza di forti turbolenze
Crosswind landing scheme
Credits: Wikipedia

Una volta arrivati a pochi metri da terra è però necessario utilizzare il timone per cambiare l’orientazione del velivolo.
Questa seconda fase, definita Slip, permette al velivolo di scivolare ed allinearsi alla pista.
Infatti, atterrare trasversalmente avrebbe delle serie conseguenze strutturali sul velivolo, danneggiandolo pesantemente. In particolare la pressione agente sul carrello sarebbe tale da romperlo quasi istantaneamente, mettendo in serio pericolo, a quella velocità, la sicurezza dei passeggeri.
Questo effetto è ancora più accentuato su una pista completamente asciutta.

Un atterraggio perfetto avviene quando la ruota sopravento è la prima a toccare terra, seguita poi dall’altra e, infine, dalla ruota anteriore.
Spesso comunque l’arrivo di una raffica improvvisa obbliga i piloti a dover dare massima potenza e ritentare l’atterraggio.

Credits: Youtube.it

In alcuni casi però, come venti superiori ai 70-80 km/h o imprevedibilità delle condizioni meteo, l’equipaggio è costretto a desistere dall’avvicinamento e a cambiare aeroporto di destinazione.

I piloti di linea sono soliti affermare che i migliori atterraggi vengono eseguiti nelle condizioni più difficili perché è proprio in queste situazioni che si ottiene la massima concentrazione ed impegno.

Ma la turbolenza non è solo un problema durante l’atterraggio. Forti venti possono provocare sia ritardi nelle partenze ma anche condizionare il comfort durante il volo stesso.
Ma, effettivamente, la turbolenza rappresenta un pericolo durante il volo?