San Valentino, per la precisione quello di annata 1990, rappresenta una data molto significativa per l’esplorazione spaziale: al Jet Propulsion Laboratory della NASA si decise di spegnere le fotocamere delle sonde Voyager perché troppo lontane dagli oggetti celesti e, di conseguenza, non avrebbero potuto scattare foto interessanti; tale mossa ha permesso di aumentare la longevità delle sonde gemelle.
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Prima di portare a compimento la loro strategia, gli scienziati decisero di realizzare un “Ritratto di famiglia” del nostro Sistema Solare, facendo acquisire 60 immagini alla Voyager 1 per realizzare un ritratto del nostro Sistema Solare: un mosaico che vede Giove e Saturno molto luminosi e Nettuno e Urano più grandi di quello che dovrebbero essere a causa della lunga esposizione; sono, invece, assenti Marte (poco luminoso da quella distanza) e Mercurio (troppo vicino al Sole). Tra tutti gli scatti fatti da Voyager comparve anche una foto molto famosa tra le agenzie spaziali: “Pale Blue Dot“ (“Pallido Puntino Azzurro“); ebbene sì, il nostro pianeta, investito da un raggio di Sole, venne immortalata, in tutto il suo splendore, da una distanza di 6 miliardi di chilometri.
Il nome Pale Blue Dot viene fuori da un libro del 1994 di Carl Sagan, scienziato che giocò un ruolo chiave nell’acquisizione fotografica delle sonde Voyager; fu proprio lui, infatti, ad avere l’idea di utilizzare le telecamere delle Voyager per fotografare la Terra da lontano.
La foto, scattate alle alle 4:48 GMT del 14 febbraio 1990 (34 minuti prima che Voyager 1 spegnesse le telecamere) è stata elaborata dall’ingegnere del JPL Kevin M. Gill, appassionato di elaborazione delle immagini, con il contributo di due scienziati che facevano parte del team di acquisizione delle immagini di Voyager, Candy Hansen e William Kosmann.
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Quanto siamo piccoli? Ci siamo tutti lassù, su quel puntino! Da questa distanza facciamo ben intendere quanto siano importanti tutti quei piccoli problemi a cui diamo modo di prevalere sulle nostre vite. Amatevi tutti: in fondo, siamo tutti inquilini della stessa casa.
Per ulteriori approfondimenti sulla foto che, speriamo, vi ricorderete per tutte le future feste di San Valentino, vi alleghiamo la foto e l’articolo originale della NASA: https://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA23645.
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