Prospect: Italia sulla Luna in cerca di acqua

Il nostro satellite naturale, nonostante il tempo che passa, riesce sempre a far parlare di sé; la Luna, infatti, verrà perforata da una trivella completamente realizzata in Italia, denominata Prospect, in cerca di acqua!

Lo strumento è il risultato di un contratto di 31.5 milioni di euro siglato nello stabilimento di Nerviano da Marco De Fazio di Leonardo e David Parker, direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Ha sottolineato Marco De Fazio:

Il contratto per lo sviluppo e la realizzazione di Prospect è un’ulteriore dimostrazione delle nostre capacità ingegneristiche e di progettazione nei sistemi complessi, basate sull’esperienza e il know-how delle trivelle delle missioni Rosetta ed Exomars

Lo strumento PROSPECT

È costituito da una trivella,  ProSeed, e da un mini-laboratorio con una suite di strumenti scientifici, ProSpa. La punta di Prospect, completamente in fibra di carbonio, è stata progettata per lavorare a temperature fino 150°C sotto lo zero: essa opererà nell’ambito di Luna-27 (Luna-Resurs lander), la missione, in programma per il 2025, che vedrà la collaborazione dell’agenzia spaziale europea (Esa) e russa (Roscosmos) con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) britannica (Uk Space Agency). La zona interessata del nostro satellite naturale sarà il Polo Sud o “lato nascosto della Luna“: lì sono presenti crateri non illuminati dal Sole che potrebbero nascondere ghiaccio d’acqua o altre sostanze utili per produrre ossigeno o combustibile.

L’entusiasmo dell’agenzia spaziale europea è davvero contagioso! David Parker si esprime così a riguardo:

“Prospect è l’inizio. È lo strumento con cui perforeremo la superficie lunare per scoprire se le tonnellate d’acqua che stimiamo essere imprigionate nel sottosuolo esistano davvero. La trivella e la missione che per la prima volta ci permetterà di raggiungere e analizzare il Polo Sud della Luna rappresentano un enorme passo verso una maggiore comprensione del nostro Sistema solare e di come, l’acqua, sia finita lì. L’Esa punta a dimostrare la possibilità di convertire materiale lunare in prodotti utili entro la fine di questo decennio se l’estrazione di materia asteroidale per ottenere elementi rari come il platino, per esempio, oggi non ci sembra molto sensata, un’esplorazione che sfrutti meno materiale possibile dalla Terra è l’obbiettivo da perseguire. Per la prima volta con Luna 27 si tenterà di sfruttare le risorse offerte da un altro pianeta per spingersi oltre e andare sempre più lontano nell’esplorazione spaziale”.

Per maggiori dettagli su Prospect: https://exploration.esa.int/web/moon/-/59102-about-prospect

Non resta che sperare che l’Italia, nel dettaglio Prospect, faccia letteralmente un “buco nell’acqua” sulla Luna!