Kobe Bryant è rimasto coinvolto, insieme ad altri 4 passeggeri, in un incidente mortale a bordo del suo elicottero, presso Calabas, Los Angeles (California).
Il modello di elicottero coinvolto, da tempo utilizzato dalla star NBA, è un Sikorsky S-76, tra le più importanti e affidabili case costruttrici velivoli a rotore verticale (da qualche anno proprietà del gruppo Lockheed Martin).
Uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi, amico stretto della leggenda Michael Jordan, ha dominato il campionato di basket americano dal 1996 al 2016, giocando nei Los Angeles Lakers nel ruolo di “Guardia”.
Oltre ad aver vinto numerosi titoli, Kobe Bryant ha anche vinto ben due medaglie d’oro alle Olimpiadi, a Pechino 2008 e Londra 2012.
Giusto la sera prima dell’incidente Bryant si era congratulato con LeBron James, cestista anche lui del Los Angeles Lakers, per averlo superato nella classifica marcatori di tutti i tempi.
Sull’incidente, le notizie trapelate dalle varie testate giornalistiche americane rivelano ancora molti dubbi sulle cause; immediatamente è stata organizzata una commissione d’inchiesta per stabilire che cosa sia andato storto in un semplice trasferimento in elicottero (uno tra i mezzi di trasferimento più utilizzati, in una città trafficata come Los Angeles).
Purtroppo, tra le vittime dell’incidente vi è anche una delle quattro figlie: Gianna Maria.
Sono invece state smentite le voci sulla presenza di altri componenti familiari a bordo dell’elicottero.
Ecco le parole di Gianni Petrucci, presidente della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro):
[bquote by=”Gianni Petrucci” other=”Presidente FIP]L’ho conosciuto con Ettore Messina tre anni fa, e avevamo concordato un suo impegno in Italia: quando gli comunicai che la sua sede sarebbe stata Roma, per un corso ai giovani, si emoziono’: mi disse che ogni volta che si parlava dell’Italia e di Roma, gli si accapponava la pelle per la commozione[/bquote]
Ovviamente, nell’attesa che le cause ci siano note, il nostro cordoglio alla famiglia e all’intero mondo sportivo.