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Samantha Cristoforetti motiva il congedo dall’Aeronautica

Samantha Cristoforetti Credits: Wikipedia

L’ultimo giorno del 2019 è stato anche l’ultimo giorno da militare per l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.

La prima astronauta italiana donna nello spazio

Samantha Cristoforetti, dopo aver compiuto gli studi superiori tra Bolzano e Trento, ha conseguito il titolo ingegnere meccanico presso l’Università Tecnica di Monaco di Baviera. Nel 2004 è diventata ufficiale nel ruolo di navigante normale alla Accademia Aeronautica di Pozzuoli e si è laureata in scienze aeronautiche presso l’Università di Napoli Federico II; infine si è specializzata presso il Euro-Nato Joint Jet Pilot Training in Wichita Falls, Texas. Viene infine selezionata come astronauta Esa tra 8000 canditati nella selezione del 2009.

Samantha Cristoforetti, 51° Stormo Aeronautica
Credits: Aeronautica Militare

Dopo due giorni di indiscrezioni e notizie, non sempre veritiere, trasmesse dalle varie testate giornalistiche nazionali, l’ex pilota militare Samantha Cristoforetti giustifica la rassegna delle proprie dimissioni attraverso un Tweet pubblicato sul suo profilo.

Il messaggio di Samantha Cristoforetti via Tweet

Tornata da una breve vacanza con la famiglia, vorrei fare alcune brevi precisazioni a proposito delle notizie che mi riguardano riportate nei giorni scorsi dalla stampa.

È vero che mi sono congedata dall’Aeronautica Militare il giorno 31.12.2019 transitando nel complemento. Era mia facoltà chiedere la cessazione del servizio da quando, nel settembre 2019, ho concluso i miei obblighi di ferma. In previsione di questa “scadenza” avevo informato i vertici dell’Aeronautica Militare già all’inizio del 2019 sul fatto che avrei riflettuto, nel corso dell’anno, sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza da ESA e dalla Forza Armata, resa possibile dalla legge 1114/62.

Dal 2009 sono infatti impiegata in ESA in qualità di astronauta. Da ESA dipendo per l’impiego quotidiano e da ESA percepisco lo stipendio. L’appartenenza alla Forza Armata ha avuto negli ultimi 10 anni un valore simbolico e affettivo.
Le Superiori Autorità hanno inoltre sempre saputo, perché l’ho sempre detto chiaramente, che non avevo anche per il futuro intenzione di lasciare il mio incarico in ESA. Per questo ho ritenuto poco utile interrompere le mie attività per svariati mesi per svolgere i corsi necessari all’avanzamento a Ufficiale Superiore, e vi ho quindi rinunciato, rinunciando contestualmente di mia volontà all’avanzamento nel grado.

Riguardo ai motivi per i quali mi sono congedata e alle varie ipotesi che ho letto:

1) non sto cambiando mestiere o assumendo un nuovo incarico: continuo ad essere un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e conto di tornare presto nello spazio;

2) non mi sento oggetto di discriminazione di genere: non posso entrare nella testa delle persone, ed è vero che siamo tutti, ma proprio tutti, pieni di bias di ogni tipo, ma io non ho motivo concreto di lamentare alcuna discriminazione di questo tipo;

3) ho avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla Ministeriale ESA dello scorso novembre, tanto che l’Italia ha ottenuto l’impegno per un secondo volo per me entro qualche anno; ho già allora manifestato pubblicamente la mia gratitudine al capo delegazione, Sottosegretario Fraccaro, e a tutto il team della Presidenza del Consiglio e di ASI, quest’ultimo guidato dal Presidente Saccoccia;

4) semplicemente, ho avuto occasione di esprimere alla Forza Armata, nelle sedi appropriate, il mio disaccordo riguardo ad alcune situazioni e, contestualmente, ho ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi. In schiettezza e reciproca cordialità, senza alcuna polemica. Speravo anche con discrezione, ma su questo nulla ho potuto.

La formazione di pilota militare è un’ottima strada, seppur certamente non l’unica, per prepararsi a fare l’astronauta. In vista di una nuova selezione astronauti prevista entro un paio d’anni, mi auguro che tanti e tante giovani Ufficiali vogliano partecipare e a loro va il mio “in bocca al lupo”. Alle tante amiche e ai tanti amici che vestono l’uniforme azzurra, il mio affetto. A tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Aeronautica Militare e di tutte le Forze Armate il mio grazie, da cittadina italiana, per il servizio che prestano al Paese. Sono stata orgogliosa di essere una Vostra collega.