Che dire, cari lettori, già la sola presenza del nome “Le Iene” basterebbe a far rispondere alla domanda “L’aria degli aerei è tossica?” con un grande “MA ANCHE NO”; tuttavia, siccome questo è un sito di informazione, è giusto far capire perché tutto ciò detto nel servizio è falso.
Non è la prima volta che i “giornalisti” de “Le Iene” presentano dei servizi assai pilotati; uno dei più memorabili, a mio avviso, fu quello che fecero contro il CERN, ma questa è un’altra storia. Esaminiamo i titoli che ci siamo trovati di fronte durante queste giornate:
Allora.
Da dove iniziamo? Partiamo subito da un concetto: andare in aereo non è esattamente come andare in auto; siamo soggetti a condizioni differenti: pressione più bassa, un ambiente più ristretto, un ambiente con rumore continuo e per viaggi parecchio lunghi… Insomma, tutte condizioni che potrebbero descrivere pienamente quei sintomi che vengono attribuiti subito a questo “problema”. Poi descriviamo un altro problema: “Testimonianza di alcuni piloti”; allora, se un uomo vi dice una sciocchezza, non sarà di certo una divisa a renderla veritiera. Occorre imparare a credere alle notizie solo dopo aver esaminato la questione su punti di vista affidabili e non credere subito a castronerie che provengono da persone di dubbia preparazione o, a questo punto, di dubbia professionalità.
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Tolto il dubbio relativo al concetto di “credere”, parliamo di quello che è, effettivamente, l’impianto di areazione di un aereo. Esatto, arriviamo alla parte di “informazione”.
Come è stato specificato nel servizio, l’aria che respiriamo all’interno dell’aereo viene effettivamente dai motori; tuttavia, in che senso viene dai motori? Come viene portata l’aria dentro l’aereo?
Nel servizio si fa riferimento al fatto che l’aria è “spillata” dai compressori; come potete vedere dalla figura sopra, il compressore è situato nella parte molto anteriore del motore (quindi prima della camera di combustione), per cui l’aria passa attraverso questi dischi, senza, tuttavia, minimamente toccare la camera di combustione, quindi l’aria non è intossicata dai fumi della combustione. Un problema che ci potrebbe essere, effettivamente, riguarda proprio l’aria che passa per questi dischi del compressore (il cui numero dipende dal tipo di aereo): potete ben immaginare che ogni macchinario che sia in movimento, come questi dischi, devono essere necessariamente oliati; il lubrificante utilizzato dalle compagnie aeree, ovviamente, non sarà questo trionfo della salute ma non si allontana da quello che utilizziamo, per esempio, nelle automobili. Tutto ciò, quindi, è indice che neanche questo lubrificante è una giustificazione al “fume event”.
L’aria che abbiamo ottenuto passa per un condotto per poi arrivare a un sistema di tubazioni in cui sarà filtrata sia per ridurre la temperatura elevata sia per eliminarne l’eccessiva umidità. Come potete avere ben capito, l’intero sistema di aerazione è interamente pensato per il massimo comfort e benessere dei passeggeri, di certo non per avvelenarli tutti.
Che altro aggiungere? Aspettiamo il servizio delle Iene sulle scie chimiche.