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Marco Rubio: nuova politica U.S. sulle agenzie spaziali

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Credits: spaceflightinsider.com

Lo scorso 23 Agosto, il politico di origine cubano-americana Marco Rubio, senatore in carica per il Partito Repubblicano in Florida, ha inviato una lettera al vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence in merito alla politica del governo U.S. sul lancio di satelliti a bordo di vettori non americani. La regolamentazione impostata dal governo Obama e in atto dal 2013, infatti, prevede che i satelliti costruiti dalle agenzie governative americane, inclusi quindi i satelliti NASA, siano lanciati a bordo di vettori costruiti da fornitori americani; è, tuttavia, possibile ottenere permessi speciali attraverso un processo burocratico che coinvolge la White House. Questa regolamentazione non impediva, però, di ospitare un payload a bordo di satelliti commerciali, lanciati su vettori di fabbricazione non statunitense; grazie a questa eccezione, alcuni payload hanno viaggiato a bordo del lanciatore europeo Ariane V, come il CHIRP (Commercialy Hosted InfraRed Payload) della U.S. Airforce o il GOLD (Global-scale Observation of the Limb and Disk) della NASA.

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Marco Rubio. Credits: mediadc.brightspotcdn.com

La lettera di Marco Rubio

Nella sua lettera, Rubio osserva che la regolamentazione attualmente in vigore non è valida, in quanto attuata in un periodo in cui gli Stati Uniti non avevano una partecipazione significativa nel mercato dei lanci commerciali. Come dice lo stesso Rubio nella sua lettera: 

Fortunatamente, siamo in una nuova era con un fiorente mercato[…]è importante che le agenzie governative statunitensi utilizzino i fornitori locali di lanci spaziali al massimo delle possibilità

La lettera inviata da Rubio, pubblicata dal suo ufficio lo scorso 26 Agosto, è interamente contenuta qui:

https://www.rubio.senate.gov/public/_cache/files/5cf1ece8-7ec4-4372-974e-74a8dd97b96d/B595A9ED7A03AEB78568A2EBD2924500.19.08.23-sen-rubio-ltr—vpotus-re-launch-america-requirements-for-hosted-payloads.pdf

Alcuni, nel mondo industriale, ritengono che questa mossa possa rivelarsi un passo falso, perché trovare un satellite per ospitare un certo payload non è affatto semplice, sia per ragioni tecniche sia anche perché non sempre un operatore è desideroso di aggiungere peso al proprio satellite. Come sempre, non resta che affidarci al tempo per verificare se questa scelta sia giusta o meno.