Elon Musk: bombe atomiche su Marte
Sono numerosi gli enti spaziali che utilizzano i social network per attirare il pubblico e/o per lanciare provocazioni; l’ultima provocazione è stata messa in atto da Elon Musk con il tweet “Nuke Mars“, che riapre per l’ennesima volta un particolare discorso su Marte.
Quali sono le intenzioni di Elon Musk?
Come è comprensibile da questo tweet, l’obiettivo di Elon Musk è quello di bombardare il pianeta rosso con testate nucleari per renderlo vivibile; attraverso questi bombardamenti sarebbe, infatti, possibile aumentare il livello di CO2, sciogliendo tutte le calotte polari attualmente esistenti, in modo da creare un effetto serra sul pianeta e renderlo totalmente vivibile.
Più o meno, è quello che sta succedendo attualmente alla Terra, solo che, nel nostro caso, la cosa è tutto fuorché voluta; questa teoria è stata più volte considerata irrealizzabile se non insensata dagli scienziati, sia per le tecnologie a nostra disposizione che per i risultati: “terraformare” Marte, secondo gli esperti Nasa, è qualcosa di più vicino alla fantascienza che alle reali possibilità di trasformarlo in un pianeta da colonizzare. È anche vero che non è la prima volta che la fantascienza diventa scienza: anni fa, il solo pensiero di riuscire ad arrivare nello spazio era pura fantasia.
Prototipo Starhopper
Il progetto “Nuke Mars” presenta falle ovunque ma le intenzioni di Elon Musk, e quindi della SpaceX, sono molto chiare: ha intenzione di colonizzare Marte il prima possibile, battendo sul tempo tutti gli altri enti spaziali; infatti, il nostro Elon sta impiegando le sue energie per progettare diversi prototipi per quello che dovrebbe essere il razzo, denominato per ora Starship, che potrebbe trasportare esseri umani in futuro su Marte.
Uno dei prototipi, denominato Starhopper, sembra aver superato alcune parti del test finale.
Il mondo scientifico è costellato di piani che possono apparire strampalati e/o pericolosi; quali conviene trasformare in realtà? Quali bisogna ignorare? Dove dovrebbe iniziare il discorso sull’eticità? A voi le conclusioni!
Credits: repubblica.it; notiziescientifiche.it