Nuova onda gravitazionale rilevata: stella di neutroni divorata da un buco nero
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La sera del 14 agosto 2019 è avvenuto il rilevamento di una nuova onda gravitazionale, indentificata con S190814bv. Il suo segnale, che gli astrofisici inseguivano da tanto, è stato catturato dai tre strumenti della collaborazione internazionale Ligo-Virgo: Virgo è l’interferometro presente alle porte di Pisa, dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego.
“E’ stata intercettata il 14 agosto quando in Italia erano le 23:11”, spiega Giovanni Prodi, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
“Quella notte abbiamo festeggiato il Ferragosto con due ore di teleconferenza; avevamo subito capito che si trattava di una cosa grossa”. I dati, infatti, provenivano da tutti e tre i rivelatori di onde gravitazionali posti sulle due sponde dell’oceano Atlantico: Virgo, l’interferometro alle porte di Pisa dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego (a cui l’Italia partecipa con l’Infn), e le due macchine del rivelatore statunitense Ligo della National Science Foundation, una nello Stato di Washington e l’altra in Louisiana.”
Signal in LIGO/Virgo data. Most likely source black hole and neutron star. Observed 7 minutes ago. Find out more at: https://t.co/MpbwyWUPBf pic.twitter.com/Yi5m09gBSQ
— LIGO (@LIGO) August 16, 2019
Cosa potrebbe averla generata?
Secondo le prime analisi condotte, grazie alla triangolazione ottenuta dall’utilizzo simultaneo degli interferometri, la probabilità che si tratti di un’onda gravitazionale genuina è superiore al 99%.
Dovrebbe essersi generata a 900 milioni di anni luce da noi, e potrebbe trattarsi di una stella di neutroni ingoiata da un buco nero.
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“Se confermato, questo sarebbe il segnale che inseguiamo da tempo come il ricercato numero uno della nuova astronomia multimessaggera, perché finora avevamo registrato solo segnali della fusione di due buchi neri o di due stelle di neutroni.
Questa sarebbe la prima ‘coppia mista’ e potrebbe rivelarci quanto sono frequenti questi sistemi binari buco nero-stella di neutroni, fornendo anche informazioni preziose sulla materia e il comportamento delle stelle di neutroni, che sono oggetti estremamente densi e compatti”.