Home » NASA: qual è il futuro dell’orbita LEO?
LEO Orbit

Credits: sputniknews.com

La Low Earth Orbit (LEO) rappresenta una fascia orbitale molto prossima all’atmosfera terrestre che va dai 150-200 Km fino alle fasce di Van Allen, circa 2000 Km dalla superficie della Terra. Il limite inferiore è dettato da questioni di attrito atmosferico, mentre il limite superiore è dovuto al degrado che la strumentazione subirebbe restando nella zona delle fasce di Van Allen per un tempo prolungato.

Molti satelliti, incluse la ISS e la corrispondente russa Mir, orbitano o hanno orbitato nella LEO; essa offre, infatti, molti vantaggi: basso ritardo nell’invio di segnali, un periodo orbitale molto breve (circa 90 minuti) e  una grande vicinanza alla Terra, che consente di raccogliere dati fortemente localizzati. C’è da considerare, infine, che porre un satellite su una traiettoria LEO è molto meno dispendioso. I vantaggi offerti dall’orbita LEO e il largo impiego che se ne fa, ha spinto la NASA a riguardare questa particolare zona orbitale in termini di commercializzazione.

Lo scorso 7 Giugno, durante un evento tenutosi a New York, la NASA ha annunciato di voler intensificare l’uso commerciale della ISS attraverso una serie di punti, come il rendere disponibile un punto di attracco per moduli di tipo commerciale, consentire la fabbricazione di materiali e componenti a bordo della stazione o l’invio di astronauti privati.

Ha dichiarato Bill Gerstenmaier:

Non possiamo immaginare che tipo di creatività e quali idee letteralmente fuori-dal-mondo possono saltar fuori dall’industria privata

LEO Orbit, Conference
Jim Bridenstine. Credits: spacenews.com

Durante la ISS Research&Development Conference tenutasi il 31 Luglio ad Atlanta, Georgia, l’amministratore della NASA Jim Birdenstine ha dichiarato la sua convinzione che questa nuova politica condurrà a una sempre più ampia industrializzazione della LEO; sempre durante la conferenza, viene mostrato uno studio condotto dalla SpaceWorks Engineering che ha individuato 40 settori di mercato potenzialmente interessati allo sfruttamento dell’orbita bassa, con biotecnologie, turismo spaziale, produzione di materiali, etc.

Ha affermato Caleb Williams, analista capo della SpaceWorks Engineering:

Non sono ancora parte dell’economia LEO […] ma hanno una tecnologia molto avanzata o un modello di business molto maturo. Ciò le rende interessanti

Secondo Carissa Christensen, capo esecutivo della Bryce Space and Technology, i primi passi in questa direzione saranno soprattutto in termini di voli spaziali con equipaggio umano, proveniente anche dall’industria privata. Anche altri esperti del settore industriale intervengono durante la conferenza, alcuni dei quali avvisano però che questo processo potrebbe richiedere. Dal canto suo Birdenstine si dichiara incerto riguardo i tempi che la NASA impiegherà per avviare la commercializzazione dell’orbita LEO.