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Tardigradi: prima o poi conquisteranno la Luna?

Tardigradi sulla Luna

Credits: tpi.it

Altri animali terrestri, oltre l’uomo, iniziano a girovagare per il sistema solare, portati dalle nostre sonde; Gli ultimi ad aver viaggiato sono i tardigradi, organismi di dimensioni millimetriche, con una resistenza incredibile alle condizioni estreme: possono sopravvivere per un decennio senza acqua, a livelli altissimi di radiazione e a un intervallo di pressioni e temperature molto ampio. La loro nuova casa è la Luna.

Come hanno fatto ad arrivarci?

Il lander israeliano Beresheet doveva allunare nell’aprile scorso e portava con sé un magnetometro, uno strumento laser e una specie di capsula del tempo, inserita per l’idea di un imprenditore statunitense, Nova Spivack, che già aveva inviato dei dati all’interno della Tesla di Elon Musk nel test del Falcon Heavy; il suo obiettivo è dare vita ad archivi del sapere umano da preservare per il futuro, spargendoli in giro per la Terra e per lo Spazio. Questi dati sono immagazzinati in maniera analogica e per leggerli basta ingrandire un migliaio di volte con un microscopio il disco di vetro e nickel sul quale sono scritti.

Prima del lancio vennero aggiunti ai dati anche campioni di sangue, follicoli di capelli e tardigradi disidratati, inseriti all’interno di resina epossidica. Per chiudere l’archivio venne usato del nastro adesivo, sul quale furono attaccati altri tardigradi (qualche migliaia). Peccato che la missione Beresheet non sia arrivata sulla Luna nel modo previsto: purtroppo l’11 aprile la sonda ha avuto dei problemi al giroscopio, che hanno causato lo spegnimento del motore principale e il suo schianto sulla superficie lunare. Questo impatto, a quanto pare, non è stata la fine per i tardigradi, che nei test di resistenza degli scienziati appaiono come quasi immortali.

Tardigradi sulla Luna
Credits: tech.everyeye.it

Facendo delle simulazioni, Spivack e il suo team sono giunti alla conclusione che anche l’archivio di dati sul disco si potrebbe essere salvato, almeno in parte. Il piano per il futuro è recuperare le cellule umane e i microrganismi per studiarne l’evoluzione in un ambiente ostile alla vita; è pressoché impossibile che i tardigradi si riproducano sulla Luna: in letargo possono resistere a situazioni ambientali estreme, alternando con dei risvegli in condizioni migliori possono arrivare a vivere anche decine di anni.

Tornando al topic principale dell’articolo, la Luna non è comunque a rischio di contaminazione: a causa della completa mancanza di acqua e aria, i tardigradi non riprenderanno a muoversi e a vivere ma resteranno in una sorta di “riposo perenne”; niente paura, quindi! Non abbiamo dato inizio a nessuna invasione aliena e nessun mostro si evolverà da questi piccoli organismi nei prossimi anni!