Missioni spaziali

La corsa alla Luna del XXI secolo parte dagli Stati Uniti d’America

Con grande sorpresa, durante il 5° National Space Council, il vicepresidente Mike Pence ha annunciato l’intento dell’attuale amministrazione di riportare gli astronauti sulla Luna in breve tempo.

Obiettivo Luna

Il ritorno sul satellite terrestre, inizialmente, era previsto per il 2028 ma è stata considerata una previsione poco soddisfacente. Il governo USA vuole accelerare i tempi e, con un intervento del vicepresidente, fa capire a tutto il mondo che sono pronti a tutto per farlo.

L’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, ha fatto subito sapere che l’agenzia spaziale americana accetta con grande entusiasmo la sfida. Sicuramente è una sfida stimolante per tutto l’ambiente scientifico, il quale dovrà raddoppiare i propri sforzi per raggiungere gli obiettivi posti.

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Mike Pence vuole a tutti i costi che gli USA siano i pionieri di questa nuova corsa alla Luna: l’obiettivo americano è sempre stato quello di arrivare prima degli altri stati “rivali”. La competizione è ciò che ha reso grande il programma spaziale a livello mondiale. Attualmente sta tornando questo spirito e proprio il vicepresidente cita le missioni cinesi sul lato oscuro della Luna. Le missioni dell’agenzia asiatica hanno avuto un gran successo e hanno acceso la scintilla in una sfida che si prevede essere senza esclusione di colpi.

Il programma

Il primo passo che la Nasa rivela di voler affrontare è quello di creare una sezione dedicata “dalla Luna a Marte”, cosa che fa presagire un risvolto più ampio da questa corsa alla Luna. I test che verranno fatti sulla Luna, infatti, sono solo un’anticipazione di quello che poi sarà una successiva “maratona” per accaparrarsi il Pianeta rosso.

La Nasa ha previsto il lancio dell’Exploration Mission 1 entro il 2020 e del razzo Space Launch System, così da poter inviare un equipaggio in orbita entro il 2022. La questione che più preoccupa sono i ritardi e gli sforamenti di budget in cui sono incorsi gli ingegneri dell’agenzia statunitense.

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Il vice Pence, a tal proposito, cerca di tenere alta l’ambizione della Nasa; egli pone la questione come di urgenza nazionale e afferma che la Nasa dovrebbe sforzarsi di trovare soluzioni alternative, anche passando per canali privati. L’investimento alla base di questa missione sarà stratosferico, per un ammontare di 135 miliardi di dollari (più costoso delle missioni Apollo).

John F. Kennedy, nel 1962, disse:

Alcuni diranno che è troppo difficile, troppo rischioso, troppo costoso

Mike Pence fa intravedere una grande determinazione: visti i risultati raggiunti all’epoca si potrà prevedere un altrettanto grande successo nel XXI secolo.