C’è chi si prepara a una serata con gli amici e chi preferisce passarla a casa con i propri cari, ma la sonda New Horizons si sta preparando a un capodanno davvero speciale, un capodanno ai confini del sistema solare.
La sonda arriverà, alle ore 06.33 del 1 gennaio 2019, dove nessuno si è mai spinto prima d’ora, arrivando a visitare Ultima Thule, un piccolo mondo ghiacciato e buio ai margini del sistema solare, il luogo più distante dalla Terra mai esplorato.
Ci sono voluti ben 13 anni per raggiungere Ultima Thule, nome ufficioso dato al piccolo asteroide 2014 MU69, grande più o meno quanto la città di Washington. Orbita nella Fascia di Kuiper, a circa un 1.5 miliardi di km oltre Plutone, fa parte dei corpi minori del Sistema Solare, e fu scoperto dal telescopio Hubble nel 2014.
La sonda New Horizons sta per stabilire, quindi, un nuovo record nell’esplorazione spaziale, difficilmente battibile. La sonda viaggia attraverso lo spazio profondo a più di 50.000 km/h, coprendo quasi un 1.5 milioni di km al giorno, e ha sorvolato il tanto amato Plutone il 14 luglio 2015, trasmettendoci una enorme quantità di immagini e dati. Si tratta quindi di un’estensione della missione originale.
Al momento del flyby, New Horizons passerà a soli 3.500 km dall’asteroide, tre volte più vicino di quanto non sia mai arrivata con Plutone. Il sole sarà un piccolo punto di luce a più di 43 U.A. di distanza. Nonostante ciò, ci aspettiamo di ricevere immagini elettrizzanti dell’oggetto rossastro, per aiutarci a capire la formazione e l’evoluzione del nostro sistema solare.
Alan Stern, ricercatore presso il Southwest Research Institute, sottolinea l’importanza dello studio del corpo celeste: “E’ una capsula del tempo che ci porterà a 4.500 milioni di anni fa, alla nascita del sistema solare”.
Qui sulla Terra dovremo attendere sei ore e otto minuti, cioè il tempo che impiega a comunicare con la Terra, per sapere come è andata. Il contatto è previsto il giorno di Capodanno, alle 16:29 ora italiana.