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Battiston: dai raggi cosmici alla presidenza dell’Asi

Dopo la notizia della rimozione di Roberto Battiston come presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, vediamo che ruolo ha svolto nella ricerca spaziale del nostro paese.

Roberto Battiston. Credits: www.ilmessaggero.it

Nella giornata del 6 novembre si è diffusa la notizia che Roberto Battiston è stato rimosso da presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). A dare l’annuncio della revoca dall’incarico è stato lo stesso Battiston su Twitter. “Oggi il Ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dall’incarico di Presidente Asi – ha scritto nel tweet – È il primo spoil system di Ente di Ricerca. Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano”.

Tweet dell’ex-presidente dell’ASI

Oltre al dibattito politico, le ragioni della destituzione e il futuro incerto che attente alla ricerca spaziale italiana, vediamo chi è Roberto Battiston, trentino, classe 1956, e che ruolo ha svolto nel panorama aerospaziale italiano.

Battiston: dalle particelle elementari ai raggi cosmici

Alpha Magnetic Spectrometer (AMS) montato sulla Stazione Spaziale Internazionale. Credits: www.ing.dk

Fisico sperimentale, professore ordinario all’Università di Trento e tra i maggiori esperti di raggi cosmici, Battiston si laurea nel 1979 in Fisica presso l’Università di Pisa con una tesi sulla produzione di muoni in interazioni p-p agli ISR del CERN.

Specializzato nel campo della fisica fondamentale e delle particelle elementari, nel 1994 insieme al Nobel statunitense Samuel Chao Chung Ting, propone la realizzazione di uno spettrometro magnetico, l’Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), per effettuare, per la prima volta, misure di precisione dei raggi cosmici nello spazio.

Battiston diventa subito il responsabile nazionale per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e per l’ASI e, dopo il successo del volo precursore di AMS-01 sullo Shuttle nel 1998, ricopre il ruolo di deputy spokesperson per la collaborazione internazionale AMS, avente 600 persone in 16 paesi e 60 istituzioni.

L’esperimento AMS viene lanciato in orbita il 16 maggio 2011 ed è tuttora installato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove lavorerà per almeno 10 anni.

Esperimento LAZIO-SiRAD

Battiston ha anche allargato i confini della ricerca aerospaziale italiana. Nel 2007, grazie ai risultati ottenuti con l’esperimento LAZIO-SiRAD, propone alla CNSA, l’Agenzia Spaziale Cinese, la partecipazione dell’Italia al progetto che avrebbe visto la nascita del rivelatore di particelle energetiche del satellite CSES, il primo satellite cinese dedicato al monitoraggio dei fenomeni sismici dallo spazio.

L’esperimento LAZIO-SiRAD, messo in orbita a bordo dell’ISS nel 2005, è un dimostratore tecnologico dedicato allo studio della stabilità delle particelle intrappolate nelle fasce di Van Allen. Il successo del programma italo-cinese, CSES-LIMADOU, il cui lancio è avvenuto nel 2018, ha aperto nuove prospettive nel campo dell’osservazione dei movimenti terrestri con metodi innovativi.

A Battiston è stato anche dedicato un asteroide scoperto nel 1996, il corpo celeste è stato battezzato 21256 Robertobattiston.

ASI: un percorso durato 4 anni

Roberto Battiston. Credits: www.democratica.com

Battiston arriva all’ASI il 16 maggio 2014, nominato da Stefania Giannini, l’allora ministra del Miur. Il suo secondo mandato, che lo vedeva nell’incarico fino al 2022, era stato confermato da Valeria Fedeli, titolare del Miur, lo scorso 7 maggio.

Con la revoca del suo incarico, si apre una nuova fase, alquanto incerta, per l’industria aerospaziale “made in Italy”, che negli ultimi anni si era guadagnata un posto d’onore grazie anche alla quotazione in borsa di Avio, azienda italiana che ha prodotto Vega e Ariane.

“Sono entrato a testa alta nel momento più difficile per l’Asi. Esco a testa alta – ha detto ai dipendenti ASI nel discorso di saluto – dopo quattro anni indimenticabili. Con un’agenzia che ha recuperato la reputazione che merita, in Italia e nel mondo”.