Home » SpaceX e BFR: nuovo design e svelato il primo passeggero

In una diretta sul proprio canale Youtube, SpaceX ha annunciato il nome del primo passeggero che salirà a bordo del BFR, in una missione verso la Luna.

Elon Musk e Yusaku Maezawa. Credits: Spaceflight Now

Il primo passeggero sarà il miliardario Yusaku Maezawa, imprenditore giapponese, che ha acquistato l’intero volo, e non un singolo posto, con l’intenzione di chiedere ad altri 6-8 artisti di unirsi a lui in questo viaggio.

Una progetto artistico

A febbraio 2017, Elon Musk annunciò di aver ricevuto un deposito di denaro da due passeggeri privati, con l’intenzione di circumnavigare la Luna e ritornare a Terra a bordo della navicella spaziale Dragon V2, la capsula per astronauti attualmente in sviluppo da SpaceX.

Maezawa fu la prima persona a firmare per questo progetto di volo attorno alla Luna con la capsula Dragon, a bordo di un Falcon Heavy.

SpaceX decise più tardi di annullare questo progetto, così da dedicare tutti gli sforzi al programma della NASA Commercial Crew Program, di cui fa parte la Dragon V2, e al BFR.

“Con il Falcon Heavy e la Dragon avremmo avuto, essenzialmente, per un viaggio intorno alla luna, solo una stanza per due persone. All’incirca le dimensioni di un SUV. Il BFR ha spazio per 100 persone, e abbiamo detto, beh, forse è saggio avere circa una dozzina di persone nel primo viaggio nello spazio profondo, e Maezawa si è offerto molto gentilmente di offrire quei posti ad artisti e influencer – fondamentalmente influenze chiave sulla società.” ha detto Musk durante la conferenza.

Le possibili figure artistiche che vedremo a bordo del BFR. Credits: SpaceX

Si tratta di un vero e proprio progetto artistico quello di Yusaku Maezawa, denominato #dearMoon.

Verranno invitati altri artisti ad accompagnarlo. I fortunati avranno l’opportunità di viaggiare gratis, con la speranza di trarne grossa ispirazione, così da poter creare nuovi lavori da condividere con il resto dell’umanità, rendendoci partecipi di ciò che significa viaggiare nello spazio profondo.

Un nuovo design per il BFS

La BFS ha subito diversi cambiamenti al proprio design dall’ultima versione mostrata al pubblico, risalente ormai al 2017.

Nella sua attuale iterazione, il BFR risulta più alto del Saturn V, il razzo della NASA che portò i primi uomini sulla Luna, e genera quasi il doppio della potenza.

Con il booster e la navicella spaziale messi insieme, il veicolo raggiunge i 118 metri di altezza, 12 in più rispetto alla precedente versione. Il booster invece, che misura circa 9 metri in diametro, avrà ben 31 motori Raptor, i nuovo motori SpaceX attualmente in fase di test, alimentati a ossigeno e metano liquido.

Motore Raptor durante uno static fire test. Credits: SpaceX

Il booster del BFR, ovviamente, ritornerà a Terra dopo il lancio per un atterraggio retropropulsivo, come l’attuale booster del Falcon 9.

La navicella spaziale o BFS, montata sopra il booster, ha subito importanti cambiamenti.

Il vecchio design prevedeva l’utilizzo di 4 motori Raptor modificati per il funzionamento nello spazio profondo, e altri 2 motori Raptor adatti all’utilizzo in atmosfera, magari per il rientro retropropulsivo della navicella.

Il nuovo design invece, prevede l’utilizzo di 7 motori uguali a quelli utilizzati nel booster, quindi adatti all’utilizzo in atmosfera. Questo implica una minore capacità di cargo per la navicella, essendo meno efficienti. Infatti, potrà portare fino a 100 tonnellate in orbita bassa terrestre, a differenza delle 150 tonnellate previste con la versione precedente del razzo.

E’ possibile avere la stessa quantità di cargo anche per missioni verso Marte, astronauti inclusi, sfruttando il rifornimento in orbita terrestre.

Musk ha comunque confermato che, nelle future versioni del razzo, verranno di nuovo aggiunti i motori Raptor ottimizzati per lo spazio. Si presume quindi che questa scelta sia stata attuata per velocizzare lo sviluppo e costruzione della prima versione del BFR.

Dettagli del retro del BFS. Credits: SpaceX

Un’altra modifica importante è l’aggiunta di 4 alette, 2 anteriori e 2 posteriori. Le alette posteriori avranno la possibilità di muoversi, e ciò permetterà di avere un migliore controllo del veicolo durante il rientro in atmosfera.

L’aletta superiore invece ha fini puramente estetici, aggiunta per ragioni di simmetria, e non avrà nessuna influenza sul fattore aerodinamico.

Tutte e tre le alette posteriori, comunque, funzioneranno da gambe di atterraggio.

BFS e alette anteriori. Credits: SpaceX

Previsioni sul lancio

SpaceX ha già iniziato lo sviluppo di diverse componenti per un primo prototipo del BFR.

Secondo quanto dichiarato da Musk, i primi test sulla BFS potrebbero iniziare l’anno prossimo con voli a bassa quota, per testarne il lancio e l’atterraggio. A seconda di quanto andranno bene questi test, verranno effettuati voli ad alta quota e ad alta velocità nel 2020, per poi iniziare a testare il booster.

Se tutto andrà come previsto, avremo i primi voli orbitali tra 2-3 anni. Al momento, la partenza di Maezawa verso la Luna è fissata per il 2023.

Componente del BFR. Credits: SpaceX

A detta dello stesso Elon Musk, il viaggio sarà molto pericoloso. L’ultimo volo con umani oltre l’orbita terrestre bassa risale all’ultima missione Apollo, nel 1972.

E’ pericoloso. Non si tratta di una passeggiata nel parco. Questo richiederà molto allenamento. Quando stai spingendo le frontiere, nulla è sicuro. Ci sono le possibilità che qualcosa possa andare storto. Faremo tutto il possibile per ridurre questo rischio al minimo, ma ogni volta che si tratta del primo volo di qualcosa su una nuova tecnologia, e stiamo parlando dello spazio profondo, devi essere una persona molto coraggiosa per farlo.”.

Traitettoria della missione. Credits: SpaceX

Ma quando tutto si realizzerà, sarà riscritta la storia dei viaggi lunari. Non importa quando, se nel 2023 o più avanti. Fino a oggi solo 24 persone hanno affrontato missioni lunari, e di questi, solamente 12 hanno toccato con i propri piedi la superficie del nostro satellite. Tutti astronauti professionisti.

Dopo questa missione avremo, finalmente, uno spazio aperto e disponibile a chiunque, vivendo così una nuova era di viaggi spaziali, interplanetari e non.