A cura di Andrea Bellome
Sul finire di agosto, Stratolaunch Systems Corporation, l’azienda fondata nel 2011 da Paul Allen, già cofondatore di Microsoft, ha annunciato la sua nuova gamma di veicoli che entreranno in servizio regolare a partire dal 2020.
Il progetto si presenta innovativo: l’idea è sfruttare l’aereo attualmente più grande del mondo come una piattaforma mobile di lancio, per portare ad una quota di circa 10 Km un razzo multistadio in grado di raggiungere, per una singola missione, orbite ed inclinazioni differenti.
Il principale obiettivo di Stratolaunch è quello di rendere accessibile lo spazio nella maniera in cui sono accessibili i voli aerei commerciali: facile integrazione di carico utile, costi ridotti e limitazione dei ritardi. Inoltre, gli aerei sono tipicamente meno soggetti a complicanze metereologiche, cosa che rende molto più flessibile l’utilizzo di questo tipo di soluzione rispetto a quelle tradizionali.
Si tratta dello Scaled Composites Stratolaunch, l’aereo più grande del mondo per apertura alare. Annunciato nel 2011, visto uscire dallo spazioporto di Mojave (California) per la prima volta nel 2017, già nel 2019 potrebbe fare la sua prima dimostrazione di lancio. È in grado di portare un carico di circa 250 t per un massimo peso al lift off di circa 590 t. Dotato di due fusoliere, l’aereo ha un’apertura alare di 117 m, una lunghezza di 73 m e un’altezza di 15 m.
È dotato di ben sei motori Pratt & Withney PW4056, gli stessi propulsori che utilizzano i Boeing 747-400: la spinta di ciascun motore è di 252.4 kN. La lunghezza della pista richiesta per il decollo è di circa 4 km mentre l’altezza massima raggiungibile è di 11 km. Il profilo della missione prevede il lift off dell’aereo, seguito da una salita di 20 minuti, fino all’arrivo alla quota di crociera (di circa 10 km) e al raggiungimento della zona di lancio. Il razzo viene quindi sganciato, vengono accesi i motori e può così iniziare l’ascesa in orbita.
I prodotti della nuova linea che l’azienda propone saranno in grado di ospitare satelliti di piccola e media dimensione al fine di posizionarli su orbite differenti durante una singola missione. Di fatto, la nuova gamma di razzi comprende l’aggiunta di tre lanciatori che affiancheranno il già collaudato Pegasus: esso consiste in tre stadi a propellente solido più uno stadio (opzionale) a monopropellente ed è capace di portare fino a 370 kg di payload in orbita. L’aereo potrà integrare ben tre di questi razzi per garantire più flessibilità al profilo della missione. Il primo volo è previsto per il 2020.
Come specificato dal sito ufficiale di Stratolaunch, le prestazioni associate ai singoli razzi sono state stimate per un’orbita circolare di 400 km di quota e 28.5 deg di inclinazione.
I tre nuovi razzi sono qui elencati:
Come sempre avviene quando si parla di questo settore, gli obiettivi sono ambiziosi e la capacità di pensare fuori dagli schemi offre soluzioni innovative per l’accessibilità dello spazio.