SpaceMix

Simulatore di volo: dal gioco alla realtà

A cura di Dario De Lorenzo

Il simulatore di volo è nato in ambiente aeronautico durante la prima guerra mondiale con l’obiettivo di riprodurre emergenze e situazioni pericolose. È utile per far acquisire al pilota del velivolo conoscenze tali da renderlo preparato ad ogni eventualità. 

Simulatore di volo statico

Successivamente, il mondo aeronautico si è unito a quello dei videogiochi: nasce così il simulatore di volo statico come software in grado di riprodurre l’esperienza di volo.

Per controllare il velivolo si utilizza dell’hardware come joystick, per gli amatori e videogiocatori, o delle vere e proprie cabine di pilotaggio costruite in scala, utilizzate maggiormente dalle compagnie aeree, in modo da istruire i propri allievi.

Attualmente, i simulatori professionali vengono impiegati per far conseguire ai piloti il “Type Rating”, specializzazione (successivo ai necessari brevetti) finalizzata alla comprensione dei comandi per una mirata tipologia di aereo. 

Credits: Credits: San Diego Air & Space Museum

Simulazione in ambiente dinamico

Il simulatore dinamico ha un software identico a quello utilizzato dai simulatori statici. Come sistema fisico, però, prevede una cabina costruita su dei pistoni che, ad esempio durante un vuoto d’aria, fanno sbalzare l’intera cabina permettendo così al pilota di percepire meglio le situazioni di pericolo. Nel caso di addestramenti di voli acrobatici, il sistema fisico è assemblato con degli assi che permette alla cabina di ruotare.

I costi sono inferiori al simulatore statico poiché sprovvisti di cabina di pilotaggio in scala. A questo difetto si può rimediare implementando un visore di realtà virtuale “VR”, in modo da ottenere, seppur virtualmente, un abitacolo realistico mantenendo i costi su cifre non troppo alte.

Il “flight feeling” è evidenziato maggiormente nel simulatore dinamico. Esso è tale da rendere palpabile la fisica stessa del velivolo. Questi simulatori di volo rappresentano l’ultima frontiera, oltre la quale c’è solo la realtà.

Uno di questi è il “MaxFlight”, un simulatore dinamico che ruota attorno a due assi (asse di beccheggio e asse di rollio) di 360° gradi. L’azienda costruttrice prevede di portare ad un livello superiore il concetto di simulazione tramite l’impiego di questo sistema come stazione di controllo  per i droni (UAV). Il pilota che comanda questi APR (aeromobili a pilotaggio remoto) avrà, dunque, una consapevolezza ed una percezione delle situazioni migliore. 

Concludiamo l’articolo con un piccolo video dimostrativo:

Published by
Redazione