Aviazione

Chengdu J-20: il caccia cinese di 5 generazione

Il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è definito dal Pentagono come una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. E’ attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa. Per il Chengdu J-20 si prevedono sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite.

IL PROBLEMA DEI MOTORI

Credits: ilgiornale.it

Il J-20 trae ispirazione da diversi progetti. Possiamo notare delle similitudini nel design con il dimostratore tecnologico MiG 1.44 e con l’EFA 2000. Per la propulsione, i cinesi puntano a sfruttare la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E (Pechino ne ha acquistati 24) per sviluppare un nuovo sistema propulsivo. Nonostante gli sforzi, i cinesi non hanno ancora sviluppato motori a reazione in grado di raggiungere le prestazioni dei Pratt & Whitney F119 e F135, che equipaggiano rispettivamente l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning della Lockheed Martin. Così come i russi per il T-50, anche i cinesi non saranno in grado di raggiungere il pieno potenziale della piattaforma fino a quando non avranno sviluppato dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno e che possano esaltare le caratteristiche di un profilo aerodinamico di quinta generazione.

SCHEDA TECNICA

Credits: wikipedia.org

Nonostante ci siano ancora diverse migliorie da fare, questa nuova perla cinese presenta comunque delle caratteristiche tecniche davvero niente male. Il J-20, per ora, risulta equipaggiato con dei turboreattori Saturn AL-31 (sempre di fabbricazione russa). Il modello finale, invece, vedrà montato un propulsore WS-15 e punta a una potenza di spinta pari a 20.000 kg (anche se, per ora, le prove al banco sono arrivate a 16.000 kg); sarà dotato di un ugello di spinta vettoriale tridimensionale (ossia, sarà in grado di dirigere la propulsione del proprio motore in una direzione differente da quella parallela al proprio asse longitudinale); inoltre, teoricamente, sarà capace di garantire al velivolo eccellenti prestazioni di supercrociera (volo supersonico, con carico utile, protratto nel tempo). Il J-20 dovrebbe trasportare internamente fino ad un massimo di quattro missili BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio PL-10.

Passiamo al lato “puramente estetico“: prevede una lunghezza di 21,26 m e un’apertura alare di 12,88 m. La sua velocità massima raggiungibile è di Mach 2,5 (condizione di supercrociera pari a Mach 1,83) e possiede un’autonomia di 3100 km.

Che ne pensate di questo gioiellino? Pur essendo una palese copia del raptor, ha il suo valore? Diteci la vostra!

 

Fonti: analisidifesa.it