Disinformazione aerospaziale: la risposta di Samantha Cristoforetti

Dalle medie all’Università, la nostra vita è sempre stata dominata dai libri di testo. E, non è un segreto, non era strano trovare degli errori (da quelli puramente grammaticali fino a quelli “concettuali”). Tuttavia, così come ci sono infiniti più grandi di altri, così ci sono oscenità peggiori di altre (quasi alla stregua di disinformazione): ed è proprio qui che si inserisce la casa editrice “Zanichelli“.

Credits: repubblica.it
Credits: twitter.com

 

 

 

 

 

 

 

La cantonata presa da questo testo scolastico è superba: secondo il libro, infatti, sulla Stazione Spaziale Internazionale l’intensità della forza di gravità viene ridotta al punto tale che persone e oggetti devono essere ancorati a dei sostegni per non volare nell’abitacolo.

Chiunque abbia una conoscenza base di spazio, sa bene che questa è un’enorme stupidaggine: come, giustamente, afferma la nostra AstroSam l’attrazione gravitazionale presente all’interno della ISS è praticamente quasi pari a quella sulla superficie terrestre.

ALLORA PERCHÉ GLI ASTRONAUTI “GALLEGGIANO”?

Facciamo un po’ di informazione per i non addetti ai lavori: Perché, dunque, persone e oggetti fluttuano all’interno della Stazione Spaziale? La risposta è molto più semplice di quella che pensate: “semplicemente” perché la ISS è in perenne caduta verso la Terra. Il concetto del corpo in caduta libera “perpetua” è proprio quello che sta alla base della descrizione dei corpi orbitanti: la Luna, i satelliti, la ISS… Tutti seguono il principio della caduta libera, e un corpo che cade è proprio come se fosse privo di peso, andando così a formare quella che noi distinguiamo come “microgravità”.

Possiamo, inoltre, aggiungere una cosa molto interessante: non siamo costretti ad andare obbligatoriamente nello spazio per sperimentare questa microgravità. Basta trovarsi all’interno di un qualsiasi velivolo che compia con successo un moto parabolico, per poter provare, per circa 15 secondi, l’ebbrezza “dell’assenza di gravità”.

Credits: mentedigitale.org

Insomma, cari studenti e studentesse, le bufale e la disinformazione non sono dilaganti solo su facebook e internet. Possiamo facilmente trovarne anche sui libri scolastici. Restate sempre con gli occhi aperti!

Published by
Gianmarco Valletta