Home » Svelate le missioni del James Webb Telescope

Svelate le missioni del James Webb Telescope

Il James Webb Space Telescope (JWST), successore dell’Hubble Space Telescope (HSP) e con il quale lavorerà nei primi annni, studierà gli esopianeti e gli oggetti della fascia di Kuiper.

Rappresentazione artisticadel telescopio spaziale James Webb. Crediti: Northrop Grumman

Anche i più grandi prima o poi devono andare in pensione, come il Telescopio Spaziale Hubble (HST), che a distanza di 27 anni continua a scrutare lo spazio senza sosta. Sarà compito del Telescopio Spaziale James Webb (JWST), il cui lancio è previsto per ottobre del 2018, sostituire e continuare la missione di Hubble.

L’Ente Nazionale Statunitense per le Attività Spaziali e Aeronautiche (NASA) ha reso pubblici i primi obiettivi del sostituto di HSP, 100 volte più potente e capace di vedere più lontano. JWST lavorerà insieme al suo predecessore almeno durante i primi anni; e nel primo ciclo di osservazioni (circa 8700 ore per un totale di 2100 osservazioni) dovrà cercare possibili tracce di vita nel circondario, studiare una decina di esopianeti, tra cui i sette di Trappist-1, e spiare le galassie più lontane.

Il James Webb Space Telescope (JWST), successore dell’Hubble Space Telescope (HSP) e con il quale lavorerà nei primi annni, studierà gli esopianeti e gli oggetti della fascia di Kuiper
Telescopio Spaziale James Webb. Fonte: www.repubblica.it

Dovrà inoltre studiare gli oggetti della Fascia di Kuiper (regione del sistema solare composta da corpi minori che si estende dall’orbita di Nettuno, alla distanza di 30 UA, fino a 50 UA dal Sole); i pianeti esterni del sistema solare e alcune delle loro lune come Europa, luna di Giove, e Encelado, luna di Saturno, per la possibile presenza d’acqua sotto le loro superfici ghiacciate.

Un obiettivo cruciale della missione sarà l’osservazione dei “Near Earth Objects”, cioè, gli oggetti più vicini che potrebbero colpire la Terra, come gli asteroidi “Troian” che potrebbero aver contribuito alla nascita della vita terrestre grazie alle tracce organiche presenti nella loro superficie.

Innovazione senza precedenti per il James Webb

Il James Webb Space Telescope (JWST), successore dell’Hubble Space Telescope (HSP) e con il quale lavorerà nei primi annni, studierà gli esopianeti e gli oggetti della fascia di Kuiper
Confronto tra gli specchi di JWST e di Hubble. Fonte: www.repubblica.it

Frutto della collaborazione internazionale tra la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e all’Agenzia Spaziale Canadese (CSA), JWST è un telescopio a infrarossi dotato di uno specchio del diametro di sei metri e mezzo (quasi tre volte quello di Hubble) e formato da 18 specchi ricoperti da un sottilissimo strato d’oro.

JWST è ottimizzato per le osservazioni nella banda a lunghezze d’onda fra 1 e 27 micron. La finestra dell’infrarosso è adatta a rilevare le galassie più antiche risalenti a poco dopo il Big Bang, la formazione di stelle e di sistemi planetari e le nubi di polveri in galassie vicine e lontane. La sua collocazione, in un punto di Lagrange a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, sarà decisiva per le missioni di JWST.

Dalle dimensioni simili ai grandi telescopi terrestri, James Webb sarà il telescopio più grande mai portato nello spazio. Dovrà quindi essere riparato dalle radiazioni infrarosse della Terra, e da quelle solari e lunari grazie all’aiuto di giganteschi scudi termici che raggiungeranno i 20 metri.

Considerata la tecnologia sviluppata per costruire questo telescopio, gli scienziati sono convinti che James Webb eclisserà completamente Hubble, portando gli occhi umani dove non sono mai stati prima d’ora.