Gli accordi per il lancio del PRISMA nel 2018 sono stati formalizzati ieri a Parigi, nel salone internazionale di Le Bourget, da Stéphane Israël, presidente e direttore generale di Arianespace, e dai rappresentanti di OHB Italia, Roberto Aceti, e Leonardo, Marco Stanghini, rispettivamente amministratore delegato e vice presidente senior della Airborne and Space Systems Division. Tutto in presenza del presidente e del direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Roberto Battiston e Anna Sirica.
Il satellite PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) è un sistema di Osservazione della Terra. Possiede uno strumento di elettro-ottica (Hyperspectral Imager) capace di acquisire immagini nella banda da 400 a 2500 nm e una fotocamera pancromatica a risoluzione media.
PRISMA è stato costruito da OHB Italia e sarà posizionato in un’orbita eliosincrona a un’altitudine di 615 km. Questo satellite permetterà il monitoraggio delle risorse naturali e lo studio dei principali processi ambientali come l’interazione tra atmosfera, biosfera e idrosfera; gli effetti delle attività antropiche sugli ecosistemi e la rilevazione dei cambiamenti del clima a livello globale, nonché dei principali rischi naturali.
Roberto Battiston ha esaltato l’importanza di questo accordo in quanto:
(…) il nostro Paese si è impegnato, in varie sedi istituzionali nazionali ed europee, a supportare una politica a favore dell’utilizzo dei lanciatori europei ed in particolare del VEGA, lanciatore nato in Italia e in seguito fatto proprio dall’Agenzia Spaziale Europea in cui, dal punto di vista industriale, i ruoli chiave sono assunti da società italiane
Il VEGA (Vettore Europeo di Generazione Avanzata), che prende il nome dall’omonima stella della costellazione Lyra, è un lanciatore in uso dalla Arianespace, sviluppato in collaborazione dall’ASI e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il lancio in orbita di piccoli satelliti (300 – 2500 kg). Il razzo è un vettore a corpo unico, senza booster laterali, con tre stadi a propellente solido P80, Zefiro 23, Zefiro 9 e uno stadio per le manovre orbitali a propellente liquido, l’AVUM.