Vi ricordate il nostro articolo sull’Antonov 225? Era stato, allora, etichettato come l’aereo più grande che sia mai entrato in servizio. Stratolaunch ha voluto dire la sua.
Negli ultimi giorni, infatti, “per colpa” di Paul Allen, questo primato gli è stato tolto. Il co-fondatore di Microsoft, infatti, ha passato gli ultimi anni a lavorare ad una tipologia di aereo in grado di trasportare e lanciare razzi nello spazio, per renderli più semplici e fattibili. Oggi, le operazioni di lancio di un razzo verso lo spazio sono molto costose e richiedono un enorme quantitativo di carburante. Stratolaunch, dunque, dovrebbe consentire di agevolare e rendere più economici i lanci verso lo spazio.
La società di Paul Allen avrebbe, addirittura, già trovato un cliente per questo nuovo gigante del cielo: la Orbital ATK, che sfrutterebbe lo Stratolaunch per mandare nello spazio il suo razzo Pegasus XL, utilizzato per inviare piccoli satelliti nello spazio.
Prima di vedere il suo primo utilizzo, tuttavia, sono necessari ancora diversi passi e modifiche: rimuovere le impalcature per verificare la staticità e la resistenza dell’aereo al suolo, iniziare le prove statiche dei motori e così via sino al primo volo di prova. Per farla in breve, questo aereo “non sentirà il vento in faccia” prima di un anno (infatti non sarà possibile, per lo stratolaunch, “guadagnarsi da vivere” prima del 2019).
Il gigante da 250 tonnellate costruito dalla Vulcan Aerospace è uscito ieri dall’hangar di Mojave, in California, per la prima volta.
L’aereo presenta un’apertura alare di 117 metri (per intenderci, più lungo di un campo di calcio), che lo rende il più grande del mondo (l’ex-campione AN225 aveva un’apertura alare di “soli” 88.4 m). Pesa circa 500.000 libbre a secco (circa 226796 Kg), ma può raggiungere un peso massimo al decollo di 1,3 milioni di libbre (circa 589670 Kg). Stratolaunch sposta tutto quel peso sul terreno grazie alle sue 28 ruote e può spiccare il volo grazie a sei motori Boeing 747. Avrà un equipaggio di tre persone e potrà trasportare fino a tre vettori spaziali alla volta appesi tra le due fusoliere, sganciati a circa 10 km di quota e portati fuori dall’atmosfera dai loro razzi propulsori.
Sarà proprio questo a compensare le spese economiche di costruzione e mantenimento: la diminuzione di costi per trasportare i razzi fuori dall’atmosfera. Tuttavia è indubbio che un “bestione del cielo” di questa stazza porterà tanti problemi. Non resta altro da fare che attendere e sperare. Una cosa, però, è certa: Grazie a personaggi come Paul Allen e Elon Musk, l’aeronautica e l’astronautica stanno facendo, letteralmente, dei passi (e voli) da gigante.