SolarStratos: lo spazio è più “leggero”

A cura di Francesco Riccardi

SolarStratos, è un progetto nato dalla collaborazione della società Solar Stratos con i progettisti del “gemello svizzero” Solar ImpulseIl progetto offre, ai più coraggiosi, la possibilità di ammirare le stelle dalla stratosfera e di osservare la curvatura del nostro pianeta: ciò è reso è possibile grazie ai pannelli solari presenti sull’intera superficie alare, che garantiscono ai passeggeri un volo di circa cinque ore con prezzi modici. I partecipanti, inoltre, saranno dotati di una tuta spaziale: questo perché la stratosfera risulta essere un ambiente “ostile”.

DETTAGLI TECNICI

 

SolarStratos è il primo velivolo biposto e commerciale in grado di raggiungere la stratosfera. Pesa circa 450 kg,  ha un’apertura alare di 24.9 metri ed una lunghezza di soli 8.5 metri.

La struttura e l’impianto solare sono frutto della collaborazione con Elektra UAS & PC-Aero, una compagnia esperta nella progettazione e certificazione di velivoli con impianti ad energia solare.

La propulsione è fornita da un’elica costituita da quattro lame aventi una lunghezza di 2.2 metri ed è messa in moto da un motore ad energia solare alimentato dai pannelli presenti sulle ali del velivolo. Il tutto garantisce un’autonomia al velivolo di circa 24 ore.

 

IL PRIMO VOLO

L’avventura di questo velivolo inizierà nel 2018 e il fortunato pilota che avrà l’onore di poterlo testare sarà Raphaël Domjan. Già pilota del noto Solar Impulse, Raphaël, questa volta dovrà affrontare una nuova sfida. Il SolarStratos, a differenza del suo gemello, non sarà dotato di un impianto di pressurizzazione (per ragioni legate al peso della struttura): sarà, dunque, obbligato ad indossare una tuta da astronauta. Aereo e pilota, infatti, saranno soggetti ad una temperatura di circa -55° C.

La missione, inoltre, risulta essere molto rischiosa per il pilota: non gli sarà consentito l’utilizzo del paracadute.

Nonostante tutto, il volo per il nostro Raphaël non durerà molto. Esso, infatti, si compone di una fase di salita della durata di due ore, seguiti da soli quindici minuti di osservazione dello spazio, per poi concludersi con una fase di discesa di tre ore.

Il progetto risulta quindi molto ambizioso e potrebbe portare, finalmente, un po’ di “spazio” nelle nostre vite!