Mars Rover 2020: La NASA di nuovo su Marte

LA STORIA

Marte, anche soprannominato il “pianeta rosso”, è sempre stato oggetto di studio, in quanto pianeta più simile alla Terra in tutta la Via Lattea. Sono passati circa 13 anni da quando la NASA inviò la sua coppia di rover “gemelli”: Il rover Spirit (MER-A) venne lanciato il 10 giugno 2003 e atterrò nel cratere Gusev (che si ipotizzava fosse nel passato un lago) e il rover Opportunity (MER-B) venne lanciato il 7 luglio 2003 e atterrò il 24 gennaio 2004 nel Meridiani Planum. Entrambi effettuarono ricerche geologiche.

Al centro il primo Mars Rover che arrivò su Marte nel 1997. A sinistra il Mars Rover Spirity e Opportunity che arrivò nel 2004. A destra il Mars Science Laboratory test che sarebbe dovuto arrivare nel 2012.

Nell’ottobre del 2008 entrambi i rover sono ancora attivi ed effettuano attivamente analisi e, pur iniziando a mostrare i primi segni di usura, come una ruota bloccata sul rover Spirit, entrambe continuano l’attività scientifica e di esplorazione a pieno regime.

Dal 22 marzo 2010 non son stati più ricevuti messaggi dal rover Spirit. Il 25 maggio 2011 il team del progetto ha cessato ogni tentativo di contattare il rover, che tuttora si trova nel sito denominato “Troy”.

LA MISSIONE

Dopo circa 6 anni la NASA ha deciso di “intromettersi” nuovamente negli affari di Marte inviando un nuovo rover attraverso la missione Mars Rover 2020. Il rover avrà lo stesso design del Curiosity (design già risultato “vincente” sotto molti punti di vista). Probabilmente la scelta dell’area preferita per l’atterraggio ricadrà sul cratere Jezero (Jezero Crater), nella regione Syrtis Major. Il rover, che al momento non ha ancora un nome, partirà nell’estate 2020 e arriverà a Febbraio 2021. Si occuperà prevalentemente della geologia di Marte e avrà un ruolo del tutto nuovo rispetto ai suoi predecessori, a partire dalla possibilità di raccogliere e immagazzinare campioni di suolo che una futura missione potrebbe riportare a Terra.

Struttura del futuro rover ancora senza nome.

In qualità di amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA a Washington, si pronuncia Geoffrey Yoder :

” Il Mars rover 2020 è il primo passo di una potenziale campagna multi-missione per far arrivare campioni di rocce e suolo marziano, accuratamente selezionati e sigillati, sulla Terra. Questa missione segna una pietra miliare nel cammino della NASA su Marte per determinare se la vita è mai esistita e per far avanzare il nostro obiettivo di inviare esseri umani sul Pianeta Rosso . “

LA STRUMENTAZIONE

Tra gli strumenti più importanti del rover possiamo indubbiamente aggiungere:   MastCam-Z, una macchina fotografica con zoom che fornirà immagini ad alta risoluzione in grado di catturare dettagli come mai prima di elementi di interesse geologico o biologico, elementi che verranno caratterizzati attraverso l’uso di tre tipi di spettroscopia. Un altro strumento particolare sarà MOXIE: un sistema per estrarre ossigeno dall’anidride carbonica dell’atmosfera di Marte. Sarà, questo, un test fondamentale per preparare l’esplorazione umana del pianeta. Altri strumenti scientifici montati sul braccio meccanico ancora avranno il compito specifico di evidenziare molecole organiche tra le rocce, operazione che finora non è possibile compiere, in modo da poter ricercare la presenza di forme di vita passate. Ci saranno, poi, anche una serie di sensori che esamineranno le condizioni meteo, un radar per inviare onde radio in profondità e studiare il sottosuolo, e un microfono, per poter ascoltare i suoni di Marte e dei suoi venti. C’è infine anche la possibilità che “rover 2020” sia equipaggiato con un piccolo drone, che gli farà da “occhi” e da guida nel suo viaggio su Pianeta Rosso.

Il sistema a gru scelto dalla Nasa per depositare su Marte sia Curiosity sia il rover 2020.

Ovviamente è stato previsto anche il difficoltoso atterraggio, ed è per questo che, attraverso i sensori ad alta definizione, potranno essere possibili tentativi di fortuna per correggere la rotta; inoltre avrà una tecnica di discesa del tutto simile al rover Curiosity, ossia attraverso un paracadute seguito poi da una sorta di               sistema “gru-frenata” che lo adagerà con delicatezza sulla superficie.