Samantha Cristoforetti porta l’Italia sulla ISS

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Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana, è arrivata sulla ISS il 24 Novembre 2014 insieme al cosmonauta russo Anton Chkaplerov e l’astronauta americano Terry Wirts.

Samantha, la prima italiana e la cinquantanovesima donna a volare nello spazio, nata a Milano e cresciuta in provincia di Trento, si è laureata in Ingegneria Meccanica a Monaco. Capitano dell’Aeronautica Militare Italiana, è stata scelta per la missione ‘Futura’ per condurre circa 200 esperimenti a bordo della ISS.

Tra questi, dieci esperimenti italiani, come la stampante 3D, interamente di produzione italiana realizzata da Altran e Thales Alenia Space, per fabbricare pezzi di ricambio per i veicoli in orbita e la macchina per il caffè ISSpresso. Realizzata da due aziende italiane, Argotec e Lavazza in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è una macchina a capsule, importante per comprendere il comportamento dei fluidi in condizioni di microgravità.

“ISSpresso è un traguardo tecnologico in quanto è conforme ai requisiti tecnici e alle misure di sicurezza ultra rigide imposte dall’Agenzia Spaziale Italiana” ha affermato David Avino, Managing

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Director e fondatore di Argotec.

Non è stato facile far scorrere correttamente i liquidi nella macchina in quanto per produrre caffè in microgravità sono necessarie una temperatura di uscita di 75° C e una pressione tra i 5 e i 7 bar. I costruttori si sono ritrovati ad affrontare principi di fisica e di fluidodinamica e a progettare componenti in acciaio capaci di resistere a tali pressioni e temperature.

L’Italia, grande protagonista della missione ‘Futura’, non solo per la stampante 3D e il caffè. La Soyuz ha infatti trasportato caviale, the nero, pomodori, arance, mele e latte liofilizzato per preparare un cenone di capodanno spaziale.

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L’astronauta, prima della partenza, ha parlato degli esperimenti che condurrà: “Volendo restare sugli esperimenti italiani molti sono sulla fisiologia umana e in alcuni io farò un po’ da cavia. Quello sul sonno consisterà nell’indossare una maglietta con dei sensori, che durante la notte prenderà in modo automatico tutta una serie di misure. Uno di neurologia, volto ad analizzare le strategie di adattamento del cervello alla microgravità in termini di gestione dell’equilibrio e di movimento. In questo caso si dovrà innanzitutto fare il setup di telecamere disposte in maniera prestabilita, così che si sappia dove stanno guardando. Poi saranno attaccate sul mio corpo alcune piccole sfere adesive riflettenti, che dovranno essere viste e registrate da queste telecamere. A quel punto io dovrò ripetere molte volte una serie di movimenti, che saranno poi analizzati a Terra”.

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