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La Nasa su Marte: Maven ne studia l’atmosfera e nel 2018 partirà SLS

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Erede dello Space Shuttle, il razzo approvato dalla NASA che sarà in grado di portare l’uomo nello spazio profondo si chiama Space Launch System (SLS). Questo razzo gigantesco (117 metri), il cui costo previsto è di 7 miliardi di dollari, ha un sistema di propulsione nuovo, basato su tecnologia a combustibile liquido, più sicuro e meno costoso rispetto al propellente solido.

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Per novembre 2018 è previsto il volo inaugurale che porterà la capsula Orion Deep Space per tre settimane senza equipaggio. Sls avrà una capacità di sollevamento di 70 tonnellate per immissione in orbita bassa, circa la metà di quella che si sfrutterà il 2030 per portare un equipaggio (130 tonnellate). Lo Space Launch System dovrebbe permettere all’uomo di tornare sulla Luna, raggiungere un asteroide entro il 2025 e coronare il sogno di sempre: sbarcare su Marte entro il 2030.

 

Prima che questo avvenga, è necessario però condurre studi sul pianeta rosso. Il 22 settembre 2014 Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), la nuova sonda della NASA, è entrata in orbita intorno al pianeta, lanciata nel novembre 2013, dopo un viaggio di circa dieci mesi e dopo aver percorso circa 700 milioni di chilometri. Il team della Lockheed Martin Space Systems a Littleton in Colorado ha condotto le operazioni: l’accensione di sei propulsori ha permesso in circa mezz’ora il rallentamento necessario per l’immissione in orbita. A seguito di un primo periodo di sei settimane, durante le quali si testeranno gli strumenti scientifici, la sonda sarà pronta per iniziare gli studi dell’atmosfera marziana. Maven è infatti la prima sonda completamente dedicata allo studio dell’atmosfera e non della superficie di Marte.

 

Lo scopo dello studio è comprendere i cambiamenti climatici che hanno condotto Marte ad essere il pianeta che oggi conosciamo. Esso appare, infatti, un pianeta arido e deserto, con una temperatura media di -60°C, che ai poli può scendere fino a -153°C. Eppure circa 4 miliardi di anni fa il suolo marziano sarebbe stato ricoperto d’acqua. La morfologia di alcuni crateri, la presenza di minerali sul suolo e di valli e canyon sarebbe una testimonianza del fatto che il suolo contenesse acqua ed essa scorresse in superficie. Missioni precedenti hanno mostrato che il clima marziano è cambiato notevolmente nel corso del tempo. Responsabile del cambiamento potrebbe essere stata l’atmosfera, che è diventata sempre più rarefatta e sottile, forse a causa dell’interazione con il vento solare.

Gli studi saranno condotti grazie a tre strumenti trasportati dalla sonda: il Particles and Fields Package per l’analisi della ionosfera e del vento solare, il Remote Sensing Package per lo studio delle caratteristiche globali dell’atmosfera marziana più esterna e il Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer per la misurazione della composizione dell’atmosfera marziana.

“Siamo ormai in un viaggio di esplorazione scientifica e umana che porta su Marte”, le parole dell’amministratore della NASA Charles Bolden, colui che ha dato il via alla al definitivo sviluppo del razzo. “Al termine di una revisione rigorosa del Sls – ha aggiunto –  è stata approvata la progressione del programma dalla fase di formulazione a quella di sviluppo, cosa che nessun altra classe di veicolo di esplorazione ha mai ottenuto da quando l’agenzia decise la costruzione dello Space Shuttle”.

 

 

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