Il 18 giugno 2014 è iniziata l’ultima e più pericolosa fase della missione della sonda ESA Venus Express: si tratta della manovra di “Aerobraking”.
Venus Express è la prima missione di esplorazione scientifica del pianeta Venere dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), essa è stata progettata con l’obiettivo di studiare l’atmosfera venusiana e le nuvole, analizzarne la superficie e realizzare una mappa della temperatura superficiale del pianeta.
Venus Express è stata lanciata il 9 novembre 2005, grazie ad un lanciatore Sojuz Fregat dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, ed è giunta su Venere l’11 Aprile 2006.
Durante tale manovra, sfruttando la resistenza dell’atmosfera di Venere, la sonda europea deve rallentare la sua velocità, scendendo da una quota di circa 200 chilometri ad una di 130 chilometri.
E’ stata programmata come atto finale di una missione durata ben otto anni, quando la navicella è in procinto di terminare le sue scorte di carburante, in quanto a questa altitudine essa è sottoposta a un elevatissimo stress termico e a turbolenze atmosferiche che potrebbero deviarne la traiettoria dalla sua orbita ellittica.
“Sappiamo che lo stato attuale del nostro Sole può influenzare l’atmosfera di Venere, che a sua volta può incidere sull’orbita prevista del Venus Express che passa attraverso l’atmosfera”, ha dichiarato Adam Williams, vicedirettore delle operazioni di Venus Express.
Nonostante i rischi, la sonda può testare i suoi componenti in un ambiente ostile quale è l’atmosfera venusiana e riportare preziosi dati sulle proprietà di quest’ultima. Con lo scopo di rendere l’operazione più sicura e più controllata, l’ESA ha predisposto un servizio meteo spaziale per Venere, che fornisca maggiori e più aggiornate informazioni sulle condizioni atmosferiche che potrebbero influenzare il normale svolgimento della missione.
Dall’anno scorso era stato messo a punto questo servizio di regolari bollettini meteo spaziali indirizzato a enti, istituzioni, società ed industrie che ne fossero interessati in relazione ai loro effetti sul nostro pianeta.
Da Maggio, invece, il centro di controllo di Venus Express riceve rapporti giornalieri sull’attività solare dallo Space Weather Coordination Centre di Uccle, in Belgio, istituito dall’ufficio “Space Situational Awareness” (SSA) dell’ESA. I dati provengono da un’estensione nella direzione di Venere delle previsioni meteo spaziali elaborate per la Terra, poiché non vi è alcun veicolo spaziale attualmente tra il Sole e Venere che permetta di disporre di dati diretti.
Juha-Pekka Luntama, responsabile dell’ufficio di meteorologia spaziale della SSA, ha infatti spiegato: “L’obiettivo è quello di conoscere le condizioni attuali e fare una previsione a breve termine dell’attività solare e delle condizioni di radiazione specificamente per Venere. Siamo abituati a farlo per i satelliti che orbitano attorno alla Terra, ma nel caso di Venere è una bella sfida, sia per la sua posizione e sia per la complessità dell’ambiente del pianeta.”
Questa necessità, ha condotto l’ESA ad estendere, entro la fine dell’anno, la propria rete di meteorologia spaziale, includendovi l’Heliospheric Weather Expert Service Centre, che si dedicherà alle diverse missioni in corso verso altre parti del sistema solare.